REDAZIONE BOLOGNA

Si è spento Emo Gruppioni. Lottò per l’ascensore nel palazzo

Emo, pensionato disabile di Borgo Panigale, ricordato con affetto da famiglia e associazioni per la sua battaglia per l'installazione di un ascensore nel palazzo. La sua storia ispira la lotta per i diritti dei cittadini.

Emo Gruppioni nel suo ascensore, ottenuto con l’aiuto di Confabitare e del presidente Alberto Zanni (a sinistra nella foto)

Emo Gruppioni nel suo ascensore, ottenuto con l’aiuto di Confabitare e del presidente Alberto Zanni (a sinistra nella foto)

"Papà era una persona speciale. Ha sempre avuto una grande forza nell’affrontare tutte le difficoltà della sua vita e lo ha fatto con il sorriso sulle labbra. Spero di aver ereditato anche solo un quarto della sua positività perché veramente vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno. Nonostante la gravità delle sue condizioni, cercava sempre di alleggerire la situazione, soprattutto per gli altri". Elisa Gruppioni ricorda così papà Emo, scomparso ieri all’età di 86 anni. La sua storia aveva commosso tutta l’Italia, che si era mobilitata anche con artisti del calibro di J-Ax per sostenerlo. Il pensionato disabile abitava al terzo piano di un palazzo a Borgo Panigale e due anni fa aveva vinto una lunga battaglia con i condòmini affinché nell’edificio venisse installato un ascensore. "La sua – prosegue la figlia – è stata una battaglia importante e per questo voglio ringraziare anche Confabitare per il sostegno. Quell’ascensore per lui rappresentava le sue gambe ed era molto orgoglioso. Spero davvero che la sua lotta aiuti altre persone nelle sue condizioni a ottenere gli stessi risultati".

Ed è proprio dall’associazione Confabitare, con il presidente Alberto Zanni, che è arrivato un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Emo: "La sua storia è rimasta impressa nei nostri cuori. Grazie alla sua tenacia e al sostegno di Confabitare, Emo è riuscito a riconquistare la libertà di muoversi e di godere della vita all’aria aperta, dopo ben 15 anni di reclusione nel suo appartamento. Il suo ricordo ci stimolerà a continuare a lottare per i diritti di tutti i cittadini". Anche il sindaco Lepore ha voluto ricordare Emo sottolineando come la sua, insieme alla famiglia, sia stata "una battaglia di civiltà che ci deve spronare a fare tutti di più per superare le barriere architettoniche".

Chiara Caravelli