Se è vero che anche nella tradizione italiana si celebra la giornata dei morti (oltre naturalmente a quella di Ognissanti), quella messicana, il Día de Muertos, ha tutt’altra accezione: è una festa, una manifestazione di gioia, di cultura e tradizione: non c’è da stupirsi dunque se il Festival della Cultura messicana, ormai giunto alla quarta edizione e che da domani fino al 3 novembre riempirà gli spazi del DumBo, si chiama proprio ’Viva la Vida’. Con un programma ancora più ricco rispetto a quello degli anni scorsi, il distretto urbano di via Camillo Casarini 19 si riempirà di colori, costumi, spettacoli, performance di mariachi, laboratori artistici, musicali e di cucina anche per bambini, sotto la direzione artistica di Carlos La Bandera.
La serata clou sarà quella di domani sera, con la fiesta al Binario centrale tenuta dal Mexican Institute of Sound: i dj Cachorra, Populos e il Santos proporranno salsas, bachatas, cumbias che faranno scatenare la sala. Da venerdì alle 14,30 in poi ci sarà anche una mostra pittorica dedicata allo Tzompantli, un’intelaiatura che nel periodo pre ispanico era utilizzata per esporre i teschi all’aria aperta, in omaggio a chi aveva sacrificato la propria vita per una nuova nell’aldilà. Sul tema anche un laboratorio di pittura e una conferenza tenuta dal professor Giovanni Marchetti sabato alle 15. Non mancheranno i piatti della tradizione, rivisitati in chiave gourmet da rinomati chef in arrivo dalla città di Puebla: Fernando Barrales Rendón del ristorante La Noria, Carlos Allende Dominguez del ristorante Restauro e Juan Domenico Sánchez Onofre del ristorante El Burladero. "Il Messico ha un rapporto privilegiato con l’Emilia Romagna anche sul piano economico, con ingenti importazioni ed esportazioni e l’aumento degli investimenti messicani in regione. Stiamo inoltre per siglare un accordo con l’Università di Bologna per creare delle cattedre fisse di interscambio" ha assicurato Paolo Zavoli, console onorario del Messico a Bologna.
L’inaugurazione ufficiale sarà domani alle 18.30, alla presenza dell’assessora alle Relazioni internazionali Anna Lisa Boni, che ha dichiarato di essere ormai un’affezionata del festival che "porta nel nome un messaggio di speranza importantissimo in questo momento di crisi". Quest’anno sono aumentati gli ospiti, gli eventi e il livello generale del Festival, ma l’ambizione cresce: "Dal 2025 vorremmo creare l’alter ego di questo festival, portando la cultura italiana a Puebla, coinvolgendo giovani artisti bolognesi" conclude Andrea Giotti, amministratore delegato di Open Event.
Alice Pavarotti