Bologna, 8 agosto 2019 - «In effetti, se fossi nel Comune, l’Xm24 lo porterei qui: disturberebbe solo noi». Gianluca vive in via Gobetti, a poca distanza da via Bignardi, una delle tre possibili nuove destinazioni dell’Xm24 (FOTO) dopo lo sgombero (FOTO e VIDEO) di martedì. «Il valore della casa, che è nuova, crollerebbe – spiega –. Ho già cominciato a scrivere ai politici che conosco. Posti del genere non dovrebbero stare vicino a zone abitate. Come spiego a mia figlia cosa fanno questi?». In zona Arcoveggio, vicino all’Ippodromo dove sorgono le ‘casette’ che potrebbero essere destinate a Xm24, qualche preoccupazione c’è. «Non voglio che vengano qui – attacca Annamaria, a pochi passi da villa Erbosa –. Se proprio devono avere un posto, li spostassero fuori». In via Donato Creti, Gabriella sbuffa: «Io ero d’accordo con lo sgombero. Qui li avrei in casa».
IL COMMENTO Sgombero di sinistra - di Beppe Boni
Di fianco a chi è sul piede di guerra, non manca chi spezza una lancia a favore del centro sociale sgomberato, in una zona che conta decine di capannoni abbandonati e lasciati al degrado. Adriano Fiorito, in via Creti, non sembra particolarmente preoccupato: «Io vivo in zona Saragozza, qui ci lavoro. Ma anche se venissero da me non avrei particolari problemi. L’importante è che ci siano rispetto reciproco e voglia di confrontarsi». Dentro all’Ippodromo, nel viale principale, decine di persone tra badanti, lavoratori dell’Alstom e dell’indotto trascorrono la pausa pranzo. «Io abito vicino a dove si trovava l’Xm24 e non mi dava fastidio. Ci andavo, usavo i loro servizi. Se si trova un accordo per ridare vita a uno spazio inutilizzato è positivo», spiega Giovanni Rateni. E gli spazi inutilizzati, lasciati all’incuria e al degrado, in Bolognina non mancano. Via Bigari, dove si trova il deposito dei mezzi storici Atc a pochi passi da via Creti, è inagibile da anni. Le ‘casette dell’Ippodromo’ vecchie e fatiscenti sono visibili da entrambi i lati, via Corticella e via dell’Arcoveggio. E non si contano.
Via Bignardi, minuscola traversa di via Gobetti alle spalle del parco che delimita le scuole Grosso, con questo nome è sconosciuta ai più. Ma è a pochi metri da dove si trovava il campo sinti in cui la Uno Bianca uccise Rodolfo Bellinati e Patrizia Della Santina ferendo gravemente una bambina e una donna. In via Bignardi c’è uno stabile privato abbandonato, con tutti i vetri sfasciati e cumuli di immondizia vicino all’ingresso. Di fronte, il cantiere dell’Università. «Il tipo di aggregazione che faceva Xm24 in via Fioravanti, con i servizi anche per gli anziani, qui sarebbe più difficile – riflette Sergio Giovine –. Qui è tutto un po’ più lontano. Ma recuperare questo posto forse avrebbe un significato anche simbolico».