ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Sgomberi a Bologna, linea dura del Comune

Collettivo Bancarotta, Lepore non fa sconti sulle occupazioni. Sale la tensione con l’ala sinistra della maggioranza

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Bologna, 9 aprile 2022 - Il day after dello sgombero di Bancarotta non cambia le posizioni. E, anzi, quelli che fino adesso erano stati scricchiolii, rischiano di trasformarsi in scossoni belli forti per la giunta di Matteo Lepore. Se da Palazzo d’Accursio non si retrocede, Coalizione civica tiene il punto. Linea dura, senza cedimenti, fa sapere l’amministrazione: "Se si occupa un edificio del Comune, si sgombera". "Approfondiremo la vicenda", dicono i consiglieri di sinistra Detjon Begaj e Simona Larghetti.

Resta una certezza dalle parti del sindaco: nessun accoglimento delle richieste del collettivo di via Fioravanti 12. "Ci si muove nel rispetto delle regole, non ci sono corsie preferenziali nella procedura delle assegnazioni degli spazi pubblici", è il ragionamento. Risultato finale: "Chi occupa non ha vantaggi. E il confronto? Vale per Bancarotta e vale per tutti". Una posizione, quella di Lepore, lontana da quella della sua vicesindaca, Emily Clancy, che giovedì si è dissociata dallo sgombero, finendo comunque nel mirino di collettivi e di parte della galassia di sinistra che sul web parlano di "ricatti e tradimenti". L’alleanza sta attraversando "un momento complesso" (Clancy dixit) e la luna di miele è già finita? "Tra sposi ci possono essere visioni divergenti, ma le nozze non vengono per questo messe in discussione", si vocifera nella maggioranza di governo, mentre a Palazzo d’Accursio trapela che la questione Bancarotta è "marginale rispetto al grande lavoro che tutta l’amministrazione sta facendo".

Coalizione civica, però, non molla: "La vicesindaca ha già spiegato la sua versione dei fatti. Siamo critici con questi sgomberi", insistono i consiglieri Begaj e Larghetti. E se Bancarotta ieri ha rincarato la dose ricordando che meno di 36 ore dopo l’incontro con Clancy è stato poi effettuato lo sgombero del locale, i due consiglieri assicurano che non sapevano nulla: "Crediamo che si dovesse fare diversamente tutto".

Intanto, la minoranza Pd ribolle. "Purtroppo sapevamo che su legalità e rispetto delle regole nella coalizione c’erano punti di vista divergenti. Ora i nodi vengono al pettine", punge Giuseppe Paruolo, consigliere regionale dem. Da qui, l’invito "a un chiarimento in giunta, per governare in modo serio la città". Del resto, fa notare Paruolo, "non è lisciando il pelo a chi si mette fuori dalla regole che si risolvono i problemi. Il Pd è sempre stato su una linea di rispetto della legalità, poi è chiaro ci sono state stagioni in cui forse si sono create pagine dolorose. Penso agli sgomberi pesanti del primo mandato di Merola, mentre nel Merola bis con l’assessora Virginia Gieri non ci sono state le stesse tensioni...", insiste il dem, riferendosi all’assessora non riconfermata da Lepore.

Affonda anche Italia Viva: "Grave l’atteggiamento di quelle forze politiche, parte della maggioranza, che irresponsabilmente strizzano l’occhio a chi viola le regole e tollerano benevolmente pratiche illegali". Per il coordinatore cittadino Roberto Giorgi Ronchi e quelli metropolitani Lina De Troia e Giampiero Veronesi va "risolta la disputa sulla convenzione con una trattativa, ma se il contenzioso permane c’è l’autorità giudiziaria". L’amministrazione? "Bene ha fatto a non accettare prepotenze e colpi di mano", conclude Iv.