Andava al bar, reclutava irregolari come operai edili e li faceva lavorare ’in nero’. E’ un 30enne marocchino, residente in paese, finito agli arresti domiciliari per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Il provvedimento è scaturito dopo un’indagine da parte dei carabinieri della stazione di Anzola che, durante un normale controllo alla circolazione stradale avevano fermato e controllato lo straniero, alla guida di un autocarro. L’uomo era risultato essere titolare di un’impresa di edilizia senza dipendenti ma sul suo mezzo trasportava cinque immigrati, vestiti con indumenti da lavoro sporchi di materiale edile, risultati successivamente irregolari sul territorio italiano. Il magrebino aveva ammesso di aver ingaggiato quegli operai in ’nero’ perché aveva difficoltà a trovare lavoratori da assumere con regolare contratto di lavoro. Sono così scattati gli approfondimenti investigativi, ed è stato possibile ricostruire il modus operandi dell’uomo. In sostanza reclutava connazionali, per lo più irregolari, nei pressi di un bar di Crevalcore,aceva lavorare alla giornata, all’incirca dalle 8 alle 18, per una paga di 50 euro al giorno. Uno di questi operari ha confermato la dinamica illecita.
Quindi, rintracciato dai militari dell’Arma, lo straniero è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal giudice.
p. l. t.