Bologna, 17 ottobre 2023 – Non solo sarebbe rimasta sfigurata dalla sua iniezione di silicone liquido – fuorilegge in Italia da ormai trent’anni –, ma quando è andata ad affrontarlo, il chirurgo estetico l’avrebbe pure aggredita, afferrandola per la gola e sbattendola contro il muro del suo ambulatorio.
È una denuncia pesantissima quella rivolta da una bolognese quarantaduenne al suo chirurgo estetico di 67 anni, che nei giorni scorsi ha ricevuto l’avviso di fine indagine dalla Procura – atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio – per le accuse di responsabilità colposa per lesioni personali in ambito sanitario e lesioni personali nei confronti della paziente, ora assistita dall’avvocato Luca Portincasa. Una storia che risale al maggio scorso, ma che ha radici più lontane: il medico infatti già nel 2006 era stato denunciato da un’altra paziente per il medesimo motivo, ma poi, dopo una condanna in primo grado a 14 mesi nel 2011, tutto finì prescritto prima del processo d’appello, fissato nel 2016. Nel frattempo, il medico ha proseguito la propria libera professione. Ma i guai per lui non sono evidentemente finiti.
A maggio scorso, si diceva, la paziente si è recata nell’ambulatorio del medico, fuori città. La donna, stando a quanto ricostruisce lei stessa, doveva sottoporsi a un intervento di posizionamento di fili di trazione negli zigomi (un trattamento che consiste nel ridare tonicità a parti del viso tramite ’fili’ riassorbibili che vengono inseriti con appositi aghi), ma il medico, "per negligenza, imprudenza, imperizia e per colpa specifica consistente nel nell’avere omesso di rispettare le buone pratiche clinico-assistenziali, nonché iniettandole silicone liquido in assenza di consenso informato", si legge nell’avviso di fine indagine firmato dal pm Bruno Fedeli, cagionava alla donna una grave lesione al viso, provocandole un grosso granuloma su una guancia.
Allo spuntare del rigonfiamento, la donna si era naturalmente precipitata a confrontarsi con il medico, per chiedergli conto di quanto le avesse somministrato. Ma a quel punto lui – queste ancora le accuse della parte offesa – l’avrebbe aggredita "spingendola e strattonandola fino a farla sbattere contro il muro del proprio ambulatorio", causandole traumi al collo e al braccio ritenuti guaribili in quattro giorni. Così è scattata la denuncia. Mentre la donna sta ora faticando a trovare un medico che si assuma il rischio di eseguirle il delicato intervento correttivo necessario per rimuovere del tutto il granuloma al viso.
Nel frattempo, altri casi simili relativi allo stesso chirurgo estetico indagato stanno emergendo, in città. A carico del sessantasettenne risulta infatti aperto anche un altro procedimento penale, nell’ambito del quale i carabinieri del Nas hanno eseguito una perquisizione nel suo ambulatorio, rinvenendo siringhe già riempite che, benché stando all’etichetta sarebbero dovute essere piene di acido ialuronico, sono risultate contenere un’altra sostanza. I militari hanno sequestrato anche del botulino proveniente dall’Asia, non autorizzato al commercio in Italia.
"Ritengo si tratti di una vicenda grave – commenta ora l’avvocato Portincasa – confidiamo nella giustizia sperando che tali ’trattamenti’ non vengano mai più effettuati su alcuna paziente".