Perugia, 9 ottobre 2024 - La Corte d’Appello di Perugia ha deciso che Andrea Rossi resterà in carcere. Si è conclusa così la revisione del processo al commercialista di 62 anni da 17 in carcere per l’omicidio della 70enne Vitalina Balani.
La Procura generale, dottor Paolo Barlucchi, aveva chiesto il rigetto dell’istanza di revisione, sostenendo una “inesistenza di una prova scientifica nuova che rovesci quanto deciso nel primo processo, e al contrario l’esistenza del quadro indiziario più solido che io abbia visto”.
Lo stesso aveva ritenuto la parte civile, l’avvocato Francesco Cardile per le nipoti di Balani, che ha elencato in aula, citando i fatti data per data, le tappe inquisitorie che hanno portato a indagare Rossi, nel 2006, e alla sua successiva condanna, divenuta definitiva nel 2010.
“Le questioni medico-legali sono l’ultimo, disperato tentativo di sostenerne l’innocenza dopo numerosissimi risultati che invece dicono il contrario. Risultati che si cercano di smontare, ma invano. La prova scientifica nuova non c’è, gli studi presentati dal perito della Corte sulla migrazione delle macchie ipostatiche (che spostano l’ora del decesso della donna dalle 13 del 14 luglio 2006alla sera/notte dello stesso giorno, periodo in cui Rossi avrebbe un alibi, ndr) sono datati, alcuni addirittura degli anni Sessanta. Non c’è una novità tale da stabilire un “prima” e un “dopo” di essa. Il ricorso è infondato”.
Ma la difesa dell’imputato - Rossi è presente in aula anche a questa udienza e ascolta con attenzione impassibile, lo sguardo serio puntato sulla Corte -, rappresentata dall’avvocato Gabriele Bordoni, ha rilanciato: “La scienza è ontologicamente approssimativa: ogni passo avanti ha un percorso che talvolta dura decenni, si pensi alla scoperta del Dna, non c’è un prima e un dopo improvviso. La prova nuova è proprio quella che si è formata in dibattimento, con le conclusioni del perito incaricato dalla Corte, che ha ribadito, all’esito del contraddittorio, le proprie conclusioni. Ossia che il decesso di Vitalina Balani può essere avvenuto al massimo 15 ore prima del ritrovamento del corpo, dunque alle 21 del 14 luglio. Quando il mio assistito ha alibi di ferro. Se la Corte non ha certezza dell’innocenza del mio assistito, almeno ammetta che c’è un dubbio enorme sulla sua colpevolezza”.
Omicidio Balani e la revisione del processo
Oggi è stato dunque il giorno della verità per Andrea Rossi, il commercialista di 62 anni da 17 in carcere a scontare un ergastolo definitivo (dal 2010) per l’omicidio di Vitalina Balani, 70enne trovata senza vita in casa sua il 15 luglio 2006.
Il commercialista Rossi, il giorno prima del ritrovamento del corpo, aveva appuntamento con la donna. Aveva inoltre con lei un debito di oltre due milioni di euro. Rossi si è sempre detto innocente; e siccome la perizia disposta dalla Corte di Perugia ha spostato l’ora del delitto più avanti di diverse ore rispetto al primo processo, avrebbe potuto avere un alibi per quel delitto. Ma la Corte d’Appello di Perugia ha deciso di rigettare l’istanza.