
Il Nettuno è tra i simboli della città
Bologna, 20 marzo 2025 – Dalla genesi come prima fontana di Bologna ai caroselli dei giorni nostri, quando i tifosi si radunano attorno al Żigànt per addobbarlo di sciarpe rossoblù o magliette della Nazionale, fino alla scelta dello stemma per la casa automobilistica Maserati.
Il Nettuno è tra i simboli della città, ma com’è nato? Chi l’ha voluto e commissionato e chi l’ha realizzato? Come mai, nel corso degli anni, sono stati necessari vari interventi di restauro? E perché ogni tanto viene protetta da una ‘gabbia’? Sono solo alcune delle curiosità che aleggiano attorno al colosso bolognese per eccellenza, ancora oggi tutta da scoprire.
“Nel 1563 ci fu l’idea di realizzare una piazza con una fontana proprio tra il palazzo comunale e Palazzo Re Enzo – racconta Marco Poli, storico e giornalista, tra i massimi conoscitori dei segreti e degli aneddoti cittadini –. Bologna fino a quel momento non aveva nessuna fontana, pur essendo la seconda città dello stato pontificio, mentre Roma ne era piena. Così il legato pontificio Pier Donato Cesi iniziò a ragionare per commissionare l’opera, serviva qualcuno che si occupasse del rifornimento idrico della fontana e qualcuno che realizzasse la statua. Ed è per quest’ultimo aspetto che venne incaricato il Giambologna...”. Il racconto continua nella puntata di oggi del nostro podcast gratuito ‘Il Resto di Bologna’: potete ascoltarla navigando direttamente sul nostro sito o sulle principali piattaforme di riproduzione streaming, come Spotify, Google Podcast e Apple Podcast.