Bologna, 7 dicembre 2024 – È il secondo incendio in tre settimane. Una situazione terribile, ci ha messo in ginocchio. Viviamo nella paura. L’altra volta (l’11 novembre scorso) ci hanno portato via i pompieri all’una e mezzo di notte, per le scale, era pieno di fumo, non si vedeva nulla. Questa volta, invece, il fumo non era tanto, ma le fiamme, quelle sì, erano altissime.
Uno scenario disastroso, quello che si registra all’indomani del secondo rogo in meno di un mese in via Sirani, zona Bolognina, dietro la stazione ferroviaria. La casa dell’anziana portata in salvo, al primo piano, è inagibile. E quelli che stanno al terzo piano sono momentaneamente andati a vivere da alcuni amici, hanno una bambina piccola e non riescono a stare qui, non si respira, riferiscono i residenti, disperati, sul volto ancora i segni di una notte trascorsa in strada.
Fanno notare che è da quasi un mese che siamo messi così. Chiediamo che qualcuno ci aiuti. Che venga a pulire, a darci una mano. E a prendere provvedimenti per mettere l’area in sicurezza. La casa ormai è tutta aperta, può entrare chiunque senza problemi. Se tutto resta così, c’è la possibilità che accada di nuovo. Una terza volta.
Il primo incendio lo posso anche capire, ma il secondo no, perché è stato dovuto all’incuria seguita al primo – le parole di Catia Carletti, una residente di via Sirani 1 –. E questo, oltre che incomprensibile, è inaccettabile. E gli abitanti fanno notare come non manchino situazioni di degrado, le più varie: Quattro volte mi sono trovata l’auto con i vetri spaccati, riferisce Carletti.
Il papà della piccola portata fuori in braccio nella notte, mentre il palazzo era avvolto dalle fiamme, dipinge la situazione generale della zona: In Comune lo sanno, il quartiere è ridotto malissimo. Certo, da un mese a questa parte hanno mandato qui le forze dell’ordine a controllare, ma questo non basta. Si gioca a Tom e Jerry, uno passa di qua e l’altro scappa di là. Questo è un problema serio.
Bella la tettoia in piazza Lucio Dalla, certo, siamo contenti, ma ci sembra che sia un modo per mascherare i problemi veri. Vogliamo guardarli finalmente in faccia, questi problemi, e trovare una soluzione strutturale? Perché noi cittadini non possiamo fare il lavoro del Comune o della polizia – incalza –. Spacciano e consumano droga sotto casa, un fenomeno che quest’anno è cresciuto ancora. Va bene che siamo dietro alla stazione, ma non si può lasciare il quartiere allo sbando. I passaggi delle forze dell’ordine, da soli, non servono a niente. I commercianti vivono questo disagio. E noi residenti ancora di più.
Tutti sono ancora molto provati dalla notte appena trascorsa: Ho dovuto prendere mia figlia dal letto, scalza, in pigiama e portarla in strada, senza sapere poi dove andare, per la seconda volta nel giro di tre settimane – racconta il papà –. Questo è normale? Ho cercato di giocare con lei, scherzare, per non farla preoccupare. Ma così non ci siamo. Abbiamo bisogno di interventi e subito.