
I sindacati si mobilitano per chiedere l'aumento delle classi alle scuole
Bologna, 21 marzo 2025 – Nessuna classe in più all’elementare Drusiani e alla media Zanotti, nonostante la pioggia di iscrizioni. Un no che arriva da via Castagnoli, dal Provveditorato e che finisce nero su bianco in una lettera aperta del Consiglio di Istituto dell’Istituto comprensivo 2 di cui fanno parte le due scuole e che incassa la solidarietà di Gabriele Caforio, segretario Flc Cgil di Bologna e di Romolo Calcagno, rsu Flc Cgil del comprensivo.
Nella lettera si chiede l’intervento delle istituzioni per fare pressione su via Castagnoli per avere le classi in più. “A fronte dell'ennesima riduzione degli organici voluta dall'ultima legge di bilancio con 5.660 docenti e 2174 Ata in meno previsti in tutta Italia, le scuole risultano essere ancora l'agnello sacrificale per far quadrare i conti del Governo, lo stesso che sta per aumentare le spese militari”, accusano Caforio e Calcagno. La soluzione alternativa, per l’Ic 2, è formare classi molto corpose. “Se non si interviene strutturalmente sulla diminuzione degli alunni per classe, diventa impossibile mettere in campo una didattica inclusiva e intervenire efficacemente contro la crescente dispersione scolastica”, scrive il Consiglio di istituto.
Le Zanotti, si legge nella lettera, hanno "registrato più di 118 iscritti e di fronte all’esplicita richiesta della dirigenza di istituire la sesta classe prima, dobbiamo constatare l’ennesimo rifiuto” del Provveditorato. Secondo questi uffici infatti, “bastano e avanzano cinque sezioni per garantire il diritto all’istruzione con 24 alunni per classe”. Le Drusiani “con 99 alunni, si vedono rispedire al mittente la richiesta della V classe e formeranno solo quattro classi con una media per classe di 25 alunni”, scrivono i sindacati. Va ribadito inoltre, quanto il numero di 118 iscritti sia suscettibile di modifiche sostanziali in eccesso. Non è infatti insolito l’inserimento, ad anno iniziato, di nuovi alunni.
Sono anni che “formiamo classi da 24/25 alunni senza considerare il cambio epocale che la scuola sta vivendo. Malgrado le criticità emerse durante la pandemia”, il Ministero dell'Istruzione e del Merito sembra essere “totalmente sordo alla sfaccettata e complessa azione didattica quotidiana”, concludono i due sindacalisti.