GIACOMO RIZZI
Cronaca

Scuola a Bologna, il nodo delle assunzioni: mancano quasi duecento dade

Carenza di personale non docente negli istituti: contratti firmati al di sotto del fabbisogno territoriale. Duri i sindacati, Longo (Cisl): "Nota molto dolente". Veltri (Uil): "Ancora tantissimi posti vacanti"

Scuola, nodo assunzioni per le dade

Bologna, 24 agosto 2023 – Pochi, molto pochi soprattutto i collaboratori scolastici, le dade di vecchia memoria. "Gli Ata sono una nota estremamente dolente", esordisce il segretario provinciale della Cisl Scuola, Claudio Guido Longo. Ata, una sigla che raggruppa il personale non docente ovvero le dade, le segreterie, i tecnici e i dsga-direttore dei servizi generali amministrativi.

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In città i dati sulle assunzioni a tempo indeterminato sono impietosi, i posti autorizzati sono ben al di sotto del fabbisogno: su 101 posti disponibili per gli assistenti amministrativi ne sono stati coperti solo 38, mentre su 33 potenziali assistenti tecnici, hanno firmato il contratto in 7. Erano ben 329 le dade da assumere, nella realtà hanno agguantato il contratto a tempo indeterminato solo in 131. Tutto quello che rimane andrà a personale precario. Non ridono neppure i dgsa costretti a coprire più scuole come facenti funzione. "Sugli Ata – accusa Longo - la politica è esclusivamente quella di puntare al turn over, non va assolutamente bene. Il personale Ata è fondamentale per il buon funzionamento di un’istituzione scolastica". Non meno dura la critica del segretario della Uil Scuola Emilia Romagna, Serafino Veltri: "Anche quest’anno assistiamo alla solita scena: centinaia di posti vacanti per il personale Ata, avremo più di 1.500 precari e 200 scuole senza dsga". Inoltre, continua, "Roma si dimentica che la scuola non significa solo docenti: come si può immaginare che le scuole possano funzionare senza dsga, senza dade che puliscono e sorvegliano, senza assistenti amministrativi nelle segreterie e senza assistenti tecnici nei laboratori?" "Purtroppo – conclude amaro - a questa domanda l’amministrazione non risponde, nessun Ministro finora è riuscito a fare diminuire il numero di precari".

Infine, va registrato l’ennesimo inghippo burocratico riguardo agli insegnanti alle prese con le ultime operazioni relative alle supplenze. Una volta immessi in ruolo, gli insegnanti iscritti alle Gps (graduatorie provinciali per le supplenze) devo cancellarsi da questo elenco. Il tutto informaticamente.

Il problema è che la funzione “Ritira la domanda“ non è più attiva. Se però chi deve cancellarsi non lo può fare, ne consegue che, al momento delle assegnazioni delle supplenze, potrebbe essere scelto a scapito di chi è ancora in elenco, ma non assunto. Il che innesca il meccanismo dello scavalcamento nelle nomine. "I docenti – spiega Veltri - non vengono cancellati subito, ma dall’ 1 settembre.

A detta del Ministero dell’Istruzione e del Merito, la funzione di ritiro dovrebbe essere ripristinata nei prossimi giorni. Nel frattempo, chi volesse già farlo, può procede via pec".