Bologna, 17 gennaio 2020 - Domani: tutti in classe in Emilia Romagna. Scaglionati, con mascherine indosso e disinfettante. Da Piacenza a Cattolica, domani mattina, il 50% dei 200mila ragazzi delle superiori rientrerà in classe, mentre l’altro 50% sarà in didattica a distanza. Salvo poi alternarsi.
AGGIORNAMENTO Scuola Emilia Romagna riapertura: le superiori oggi tornano in classe
Questa la certezza arrivata in tarda mattinata dopo un’ inizio di giornata al cardiopalma con la convocazione d’urgenza del Cts (Comitato tecnico scientifico), da parte del Governo, perché alcuni presidenti di Regione volevano silenziare di nuovo la campanella.
Ma il Cts ha parlato: le scuole vanno dunque riaperte se in zona gialla o arancione e se qualche presidente di Regione decidesse diversamente, "se ne assume la responsabilità", avvertono gli esperti.
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E tra presidi, studenti e genitori si è tirato un respiro di sollievo. Domani, dunque, in classe. Secondo le indicazioni operative fornite dall’Ufficio scolastico regionale, tenuto conto la sentenza del Tar che annullava l’ordinanza Bonaccini, "da lunedì 18, per una settimana, le lezioni degli studenti delle superiori riprenderanno in presenza al 50%, in attuazione di quanto definito dai piani operativi precedentemente predisposti dalle Prefetture e secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti".
Quanto alla "settimana successiva, la didattica in presenza potrà essere ulteriormente articolata, da un minimo del 50% ad un massimo del 75%". Come da Dpcm. Tutto ciò, precisa l’Usr, dovrà avvenire "ferma la necessità di realizzare al più presto il rientro a scuola in presenza, ordinato e in sicurezza".
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Azzolina: "Rientro in classe, atto di responsabilità"
"Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani". Lo scrive su Facebook la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Oggi il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito, su richiesta del Ministero della Salute, per esprimersi sul rientro in classe di studentesse e studenti delle scuole superiori, previsto dal Governo. Ne è emerso un parere molto netto - sottolinea - Il Cts ha ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus. E ribadito - non è la prima volta che lo dice - che l'assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale". "Queste valutazioni rappresentano una guida chiara - conclude Azzolina - che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno".
Bonaccini: "Basta incertezza e caos"
Duro l'intervento del presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, affidato alla sua pagina Facebook: "Mi permetto di osservare che sulla scuola continua una situazione di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola lavora. Ieri l'Istituto superiore di sanità ha parlato del rischio di pandemia fuori controllo, un'affermazione molto forte e preoccupante. Oggi il consulente del ministero della Salute ha evocato la necessità di un lockdown generalizzato. Sempre oggi, però, il Cts si è riunito per spiegarci che le sue stesse valutazioni di qualche mese fa sull'incompatibilità della scuola in presenza per la zona gialla sono superate e che la didattica in presenza ora è addirittura compatibile con la zona arancione.
Il Cts farebbe anche salve le diverse valutazioni rispetto all'andamento dell'epidemia nei territori, riconoscendo quindi la necessità di eventuali ordinanze regionali. Ma i diversi Tar accolgono o bocciano le ordinanze regionali a prescindere dall'andamento dell'epidemia, come si è visto negli ultimi giorni". "Ho rispetto della scienza e ho rispetto delle sentenze. Quindi, come ho detto, da domani anche i ragazzi delle scuole secondarie superiori dell'Emilia-Romagna torneranno in presenza almeno al 50%. Non ho alcuna intenzione di accrescere il caos", ha proseguito il governatore su Faceboock. "Il fatto poi che avremo Regioni in zona gialla con la didattica a distanza anche per le scuole elementari e Regioni in zona arancione con la didattica in presenza anche per le scuole superiori è una contraddizione che non spetta a me risolvere. - ha concluso - Ci penserà il Governo, quando riterrà".