
Frasi contro Governo e forze dell’ordine, il bilancio di Palazzo d’Accursio. La Giunta esprime "rammarico" e chiederà i danni. Sfogo dei cittadini. FdI ancora all’attacco: "Lepore ora non chieda ai residenti di pagare".
"Rammarico". È la parola che riecheggia nei corridoi di Palazzo d’Accursio guardando alla città completamente imbrattata dopo il 25 aprile. Atti vandalici per cui il Comune sporgerà denuncia, chiedendo anche i danni ai diretti responsabili, e su cui "si sta completando la mappatura" prima di procedere alla pulizia nei prossimi giorni. "Free Palestine", "Acab", "No al riarmo", "Giustizia per Ramy" e altre ingiurie contro il ministro Valditara: sono alcune delle scritte con spray rossi e neri (oltre all’utilizzo della tecnica dello stencil) comparse in centro, tra via Mascarella, piazza Aldrovandi, piazza San Francesco, via Petroni, Strada Maggiore e via dicendo. Poi le bandiere bruciate, i cartelloni con i bersagli politici, le uova contro la sede del Provveditorato: una Festa della Liberazione non proprio all’insegna della sobrietà, come auspicato dal ministro Musumeci e dal Governo.
Il conto, ora, spetta ancora una volta ai cittadini. Lo sfogo arriva soprattutto da una residente del centro che, riprendendo gli sfregi e gli scarabocchi lasciati l’altro giorno dai manifestanti sulle mura del proprio palazzo, punta il dito contro una certa politica rea di "spalleggiare" chi compie queste gesta. Il Comune procederà a rimuovere il vandalismo grafico come avviene sempre in questi casi grazie a un protocollo ad hoc, lo stesso attivati a seguito della guerriglia notturna dopo il corteo per Ramy di inizio gennaio, mirato proprio a rimuovere e ripulire le scritte ingiuriose. Allora ci furono cassonetti bruciati e minacce contro la Comunità ebraica, e gli operatori incaricati dal Comune passarono diversi giorni a ripulire graffiti e scritte varie dai palazzi del centro.
Non ci sta, però, il centrodestra, che ancora una volta alza il tiro e rincara la dose dopo le scene viste durante la manifestazione e gli imbrattamenti lasciati quasi come una firma dal corteo.
"Ancora una volta il 25 aprile diventa una scusa per i soliti noti estremisti di sinistra per imbrattare e devastare la città – puntualizza Francesco Sassone, consigliere regionale di Fratelli d’Italia –. I bolognesi non ne possono più di questo copione che si ripete ogni anno. Il Comune, oltre a chiedere i danni a questi soggetti, dovrebbe impedire queste manifestazioni in centro. Lepore risarcisca i cittadini che hanno visto i propri palazzi imbrattati e non si azzardi a chiedere ai residenti di ripulire i muri a spese loro come già accaduto in passato".