Scritte contro il sindaco di Bologna Lepore, attivisti assolti dall’accusa di minacce

I tre imputati, un ragazzo e una ragazza di 30 anni e un 25enne, sono stati assolti "perché il fatto non costituisce reato", ma dovranno pagare una multa di 600 euro a testa per aver imbrattato un immobile e una colonna

Una delle scritte contro il sindaco Matteo Lepore comparse a maggio 2022 sulle colonne del centro

Una delle scritte contro il sindaco Matteo Lepore comparse a maggio 2022 sulle colonne del centro

Bologna, 5 luglio 2024 - Scritte contro Lepore, assolti dall’accusa di minaccia i tre attivisti. Gli imputati, un ragazzo e una ragazza di 30 anni e un 25enne, sono stati assolti "perché il fatto non costituisce reato", ma dovranno pagare una multa di 600 euro a testa per aver imbrattato un immobile in via Sigismondo e una colonna del portico di via Indipendenza, con la concessione della sospensione condizionale della pena subordinata al ripristino e alla ripulitura dei luoghi o al pagamento delle spese per la stessa ripulitura.

Si è chiuso così il processo di primo grado a carico di tre attivisti di area anarchica, accusati di minacce al sindaco e imbrattamento per alcune scritte su colonne e muri del centro storico fatte il 24 maggio 2022, dopo lo sgombero di un immobile occupato in via Zago da Xm24 e dal collettivo Bancarotta. Mattia Maso, Daria Mosini e Ettore Grenci gli avvocati difensori dei tre ragazzi. Per il 30enne, ritenuto l'uomo che, a volto coperto, aveva vergato le scritte - tra cui una che recitava 'Lepore nel cofano 180 in curva', seguita dalla 'A' cerchiata, simbolo anarchico - con una bomboletta spray, la Procura aveva chiesto una condanna a cinque mesi, mentre per gli altri due, che secondo la ricostruzione degli investigatori avevano fatto da palo, era stata chiesta l'assoluzione. Lepore si era costituito parte civile nel processo, e il suo avvocato Tommaso Guerini aveva chiesto un risarcimento di 25.000 euro per il danno morale, 10.000 euro di provvisionale e di subordinare la sospensione condizionale al pagamento. Commentando la sentenza emessa oggi, Guerini fa sapere che valuterà se fare appello una volta lette le motivazioni, che dovrebbero essere depositate nel giro di 90 giorni.