REDAZIONE BOLOGNA

Scritte contro Israele e i prof. La contestazione confusa sui muri di Scienze politiche

In Strada Maggiore la frase che prende di mira i docenti: ma i nomi sono (quasi) tutti sbagliati. L’iniziativa per annunciare il corteo di domani pomeriggio dalla Bolognina pro Palestina.

Scritte contro Israele e i prof. La contestazione confusa sui muri di Scienze politiche

Il nome del professor Angelo Panebianco, forse perché già in passato oggetto di più azioni di contestazione, anche violenta, da parte di collettivi antagonisti, lo hanno scritto bene. Ma sul muro esterno di palazzo Hercolani, sede della facoltà di Scienze politiche, chiamare in causa il compianto professor Emilio Pasquini, filologo e storico della letteratura italiana, cosa c’azzecca? E chi sarebbe questo fantomatico professor Palombeni? Trasuda confusione, e pure una buona dose di ignoranza, la scritta apparsa ieri in Strada Maggiore e firmata dagli attivisti del collettivo Cambiare Rotta, per invitare amici e sodali alla marcia in solidarietà con la Palestina organizzata per domani pomeriggio. Scritta che recita: "Pasquini, Panebianco, Palombeni - Fuori Israele e chi la difende dai nostri atenei".

Ora: l’ipotesi più accreditata è che i giovani antagonisti che si sono prestati a vergare la frase non avessero le idee troppo chiare su chi fossero gli obiettivi della loro contestazione. E che, pure, non siano entrati un giorno a seguire una lezione a Scienze politiche. Altrimenti saprebbero bene che nella facoltà non esiste un professor Pasquini, bensì un Gianfranco Pasquino, politologo e docente emerito. E non si sognerebbero di confondere l’altrettanto emerito professor Paolo Pombeni con questo ignoto milite Palombeni, preso di mira in vernice rossa.

Smarrimenti onomastici a parte, la scritta è stata comunque vagliata dalla Digos, con i poliziotti che ieri sono intervenuti per verificare la presenza, nella zona, di telecamere che potrebbero aver ripreso in azione i writers. E che, domani, vigileranno sulla manifestazione, che partirà nel primo pomeriggio da piazza dell’Unità. Un corteo che si pensa possa raggiungere i numeri della manifestazione svoltasi in città lo scorso 22 ottobre, che aveva visto oltre cinquemila presenze. Una giornata che si era contraddistinta per alcuni episodi che incitano all’odio antisemita, su cui adesso la Digos sta lavorando. In particolare, la presenza del cartello con la scritta ‘Rivedrete Hitler all’inferno’, portata in corteo da alcune ragazze, che aveva suscitato l’indignazione e la preoccupazione della comunità ebraica bolognese e anche, bipartisan, delle forze politiche.

Nicoletta Tempera