Casalecchio (Bologna), 29 aprile 2022 - Brutta sorpresa, ieri mattina a Casalecchio, per il conduttore della ruspa impegnata nello spostamento della ghiaia accumulata nell’alveo del fiume a ridosso del ponte sul Reno, quello chiuso da un mese per il cantiere di ristrutturazione e consolidamento del lato di meridione. Poco prima di mezzogiorno il ruspista ha scoperto e urtato un ordigno di dimensione ragguardevole, si parla di oltre un metro di lunghezza, emerso nel corso della risagomatura dell’alveo del Reno, a monte del ponte sulla via Porrettana.
Immediato l’arresto dei lavori e la segnalazione alle forze dell’ordine. Dopo i carabinieri sul luogo del ritrovamento sono arrivati gli artificieri del Genio militare che hanno esaminato la bomba inesplosa, in una posizione che non è stata resa nota, anche se si sa che sta sulla sponda orientale, quella del ‘Prà Znein’ a valle della Chiusa. La notizia è stata poi confermata in consiglio comunale prima dal sindaco Bosso e poi dall’assessore alla sicurezza Nanni. Il Comune chiarisce che non ci sono pericoli per la popolazione e che è presto per sapere tempi e modalità del recupero dell’ordigno e dell’ennesima operazione di disinnesco e bonifica. Lo stesso assessore Nanni esclude ripercussioni o ritardi sul cantiere del ponte: "Mentre i lavori proseguono, sul piano di scorrimento del ponte c’erano in azione anche le ruspe impegnate nella rimozione e trasporto a monte della ghiaia accumulata sulla base delle pile. In questa fase è avvenuta la scoperta. La distanza è tale da escludere contraccolpi sul cantiere e anche pericoli per la popolazione. Il Genio militare ha dato le disposizioni del caso e nei prossimi giorni si valuterà la situazione", dice l’assessore impegnato anche ad evitare allarmismi.
Poco distante nel 2009, al termine di una piena, riaffiorò una bomba inesplosa e non ci fu il tempo di recuperarla perché una piena seguente la sommerse di nuovo e da allora non fu più avvistata. La posizione era però più a valle di quella trovata ieri. Da qui l’ipotesi che in un breve tratto di fiume ci siano almeno due ordigni inesplosi. La zona del ponte e delle fabbriche a monte fu duramente colpita dai bombardamenti che fra il 1944 e il 1945 rasero al suolo l’80 per cento delle costruzioni di Casalecchio. Meno di un anno fa, nel giugno scorso, oltre 5mila residenti furono sgomberati per il disinnesco della bomba della vicina via Garibaldi.