CHIARA GABRIELLI
CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Scontri polizia-collettivi. Filmati passati al setaccio. Identificazioni in corso

La Digos sta analizzando le immagini delle registrazioni di quella mattinata. Caccia anche agli attivisti che hanno imbrattato il rettorato con la vernice rossa.

La Digos sta analizzando le immagini delle registrazioni di quella mattinata. Caccia anche agli attivisti che hanno imbrattato il rettorato con la vernice rossa.

La Digos sta analizzando le immagini delle registrazioni di quella mattinata. Caccia anche agli attivisti che hanno imbrattato il rettorato con la vernice rossa.

Scontri in centro tra collettivi e forze dell’ordine e sede del Rettorato imbrattata con la vernice rossa: filmati al setaccio. La Digos sta analizzando le immagini delle varie registrazioni – ce ne sono moltissime – dei dispositivi, ma anche delle telecamere, che hanno immortalato i momenti concitati di sabato, quando di nuovo ci sono state proteste accese in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Proteste contro il governo e "contro l’Università della guerra, dei tagli e del precariato". In piazza studenti, ricercatori, lavoratori precari di Unibo, che hanno preso parte al corteo colorato (tra maschere e parrucche, "è il Carnevale del precariato") organizzato dai collettivi, riconducibili ai collettivi antagonisti del Cua, Cambiare Rotta, Assemblea Precaria, Giovani Palestinesi e Luna. I manifestanti si sono mossi dal Portico dei Servi, con l’intento di raggiungere l’aula di Santa Lucia di via Castiglione dove era in corso la cerimonia con il ministro Anna Maria Bernini, prendendo via Guerrazzi, ma hanno trovato la polizia schierata in tenuta antisommossa ad attenderli. E qui, l’altra mattina, sono volati insulti e sputi all’indirizzo degli agenti, oltre che coriandoli e schiuma. I manifestanti sono stati respinti, con le forze dell’ordine che li hanno fatti indietreggiare di diversi metri: sono partite alcune manganellate, mentre i manifestanti hanno usato ombrelli. "Vergogna", gridava la folla dei collettivi e dei precari contro le forze dell’ordine. Cori e slogan anche contro il rettore Giovanni Molari: "Avevamo preso accordi per parlare e non ci fate passare. Questo è il sintomo di quello che sta succedendo all’università, sempre più militarizzata". Poco dopo, il gruppo è ripartito, direzione piazza Verdi: "Andiamo a raccontare alla città quello che è successo, andiamo a raccontare le manganellate". Poi, al termine del corteo, il blitz alla sede del Rettorato, in via Zamboni 33, dove alcuni manifestanti hanno spruzzato della vernice rossa imbrattando l’ingresso, il muro e la porta di palazzo Poggi. "Voi dell’Unibo avete le mani sporche di sangue – hanno gridato, mostrando la bandiera palestinese –. Non ci arrenderemo finché la Palestina non sarà libera. Fuori il sionismo dall’università".

All’indomani degli scontri e del blitz, si moltiplicano le reazioni dei cittadini, indignati per l’ennesima giornata di tensione ma anche per le immagini di un Palazzo Poggi macchiato di sangue. Ora, la polizia è al lavoro per identificare i responsabili, poi si valuteranno eventuali denunce per i diversi episodi. Intanto, i collettivi hanno già annunciato una nuova manifestazione, in programma per sabato prossimo, "contro l’Università del patriarcato". Sarà "un marzo di lotta, non ci fermeremo".