CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Scontri tra antagonisti e polizia a Bologna. Bandiera europea data alle fiamme: indaga la Digos, video al setaccio

Caos tra piazza Malpighi e via Ugo Bassi: il corteo di centri sociali e Potere al Popolo voleva ’sfondare’. Obiettivo: raggiungere l’iniziativa con Lepore. Dura condanna dal centrodestra: “E questi sarebbero pacifisti?”

Scontri tra antagonisti e polizia a Bologna. Bandiera europea data alle fiamme: indaga la Digos, video al setaccio

Bologna, 7 aprile 2025 – L’altra piazza, quella degli antagonisti, è finita in scontri con la polizia e con una bandiera dell’Europa (foto) – o meglio, una sua riproduzione cartacea – data alle fiamme in pieno centro, all’incrocio in piazza Malpighi, all’incrocio tra via Marconi e via Ugo Bassi, mentre a pochi metri andava in scena l’iniziativa per l’Europa, da un’idea di Michele Serra. Diversi contromanifestanti sono ora a rischio denuncia, la Digos sta già analizzando i filmati. Il corteo degli antagonisti, promosso da Potere al Popolo per contestare il riarmo, ha portato in strada striscioni e bandiere di Usb, del collettivo Cambiare Rotta e di altre sigle antagoniste. Molte anche le bandiere della Palestina e in tanti manifestavano con slogan anche contro i sindaci Matteo Lepore (Bologna) e Sara Funaro (Firenze) che hanno promosso l’altra iniziativa. Ma, all’incrocio con via Ugo Bassi, i manifestanti hanno trovato la polizia schierata ad attenderli. Hanno intonato cori: “Noi il riarmo non lo vogliamo” e poi “Fateci passare”, con l’obiettivo di raggiungere piazza del Nettuno.

Bandiera europea di carta data alle fiamme
Bandiera europea di carta data alle fiamme durante la manifestazione in centro a Bologna

Gli agenti li hanno respinti con gli scudi, è volata qualche manganellata, mentre una quarantina di manifestanti provava a sfondare la linea con poliziotti in borghese e in divisa. Il tutto è durato qualche minuto. I contromanifestanti hanno dato fuoco alla riproduzione cartacea di una bandiera dell’Europa, una sorta di poster. Due i feriti negli scontri, tra cui Bianca Tedone, candidata sindaco a Milano. Gli attivisti, tra Potere al Popolo, pro-pal e centri sociali, erano a volto scoperto, tra loro volti già noti alla Digos. Per qualcuno, si ipotizzano denunce per resistenza e violenza a pubblico ufficiale; per la bandiera bruciata – essendo solo una copia cartacea, un atto, per così dire, simbolico – non si profilano reati.

Dopo gli scontri, il corteo ha proseguito per via Marconi e dopo un paio d’ore ha raggiunto piazza dell’Unità. “Gli scontri tra manifestanti e polizia a Milano e Bologna confermano che era necessario varare norme per rafforzare le tutele delle forze dell’ordine – le parole di Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati –. Bene, quindi, ha fatto il governo Meloni ad approvare venerdì il decreto Sicurezza. Spiace registrare la contrarietà della sinistra e un ambiguo silenzio quando si tratta di esprimere solidarietà ai nostri ragazzi aggrediti da manifestanti. FdI sa bene da che parte stare, al fianco delle forze dell’ordine”.

Scontri tra antagonisti e polizia a Bologna. Bandiera europea data alle fiamme: indaga la Digos, video al setaccio

“L’ennesimo episodio vergognoso legato a certa sinistra che preferisce simili atteggiamenti facinorosi al dialogo – dice Davide Bergamini, deputato Lega e commissario provinciale del partito –. Ferma la condanna e piena solidarietà alle forze dell’ordine: sono queste le manifestazioni della sinistra? Democratici, ma solo a parole”. “Totale solidarietà agli agenti assaltati da centri sociali e manifestanti di sinistra – così Matteo di Benedetto, capogruppo Lega Bologna –. Questi sarebbero pacifisti? Ecco le piazze della sinistra”. “Solidarietà e vicinanza a forze dell’ordine e Questura, ferma condanna della violenza verbale e fisica della sinistra antagonista”, così Lanfranco Massari, segretario cittadino FI e Nicola Stanzani, capogruppo FI in consiglio comunale.