Giornata di passione per i bolognesi che si muovono con i mezzi pubblici o per chi si doveva spostare in treno, quella di ieri. Lo sciopero del personale del settore pubblico e privato dei trasporti (Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia, Tper e Trenord) in seno allo sciopero generale proclamato dal sindacato di base Usb, cui hanno aderito anche le sigle Fi-si e Usb Lavoro Privato, ha infatti causato ritardi e lasciato a piedi numerosi pendolari e non solo. Molti dei quali si sono trovati in difficoltà anche a causa delle modifiche di orario dello stop, che fino al giorno prima pareva essere stato ridotto a quattro ore su ordinanza del Ministero dei Trasporti e poi è stato invece fissato sulla fascia 8,30-16,30 e 19,30-fine servizio.
Così, soprattutto le pensiline delle fermate degli autobus sono state riempite dai passeggeri in attesa, e il centralino del call center Tper è stato invaso da richieste di informazioni e telefonate di protesta. Lo sciopero ha interessato i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano e per quanto riguarda Tper ha aderito il 50-60 per cento dei dipendenti: una percentuale tutt’altro che trascurabile e che, di conseguenza, ha causato disagi e ritardi su più della metà delle corse. Allo sciopero non hanno aderito i taxi. Per quanto riguarda i treni, ci sono state alcune cancellazioni in stazione Centrale e, per un paio di linee a lunga percorrenza, ritardi notevoli. A far segnare i maggiori ritardi, un Frecciarossa proveniente da Ancona e diretto a Milano, che ha accumulato 170 minuti di ritardo, e un treno Italo, proveniente da Salerno e diretto a Torino, con 100 minuti di ritardo.
Nel frattempo Team Work, azienda appaltatrice di Amazon al magazzino di Calderara, ha ritirato la sospensione cautelare dei tre autisti cui era stato contestato di non aver caricato sul furgone tutti i pacchi assegnati dall’algoritmo di Amazon. La decisione è arrivata dopo l’incontro con i sindacati; l’azienda si è impegnata anche a retribuire le giornate non lavorate. "Siamo soddisfatti – dice Carlo Parente della Filt Cgil (che era pronta allo sciopero regionale se i tre non fossero stati reintegrati) – e ringraziamo i colleghi degli autisti, determinanti, e le rappresentanze sindacali delle società appaltatrici della filiera Amazon di Parma, Rimini e Piacenza, per la solidarietà. E anche i rappresentanti delle istituzioni che si sono espressi in solidarietà ai lavoratori, a livello locale e più ampio, con una sensibilità che è la ricchezza di questo territorio".