MATTIA GRANDI
Economia

Tracmec, produzione verso la Cina: 45 licenziati, sciopero immediato

Annuncio della casa madre: “Da agosto stop allo stabilimento di Mordano”. La Cgil: “Decisione inaccettabile”

Tracmec: azienda a rischio chiusura e licenziamento in vista per i 45 lavoratori dello stabilimento di Mordano

Tracmec: azienda a rischio chiusura e licenziamento in vista per i 45 lavoratori dello stabilimento di Mordano

Imola, 17 aprile 2025 – Licenziamento in vista per i 45 lavoratori della Tracmec di Mordano. Già, perché l’incontro informativo sulle prospettive future della ditta e sull’avvio della trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale, si è trasformato in un’amara sentenza. "Dalla Germania si sono presentati i vertici del gruppo per comunicare che lo stabilimento mordanese produrrà fino ad agosto, poi la produzione si sposterà in altri contesti – hanno ricostruito la vicenda in una nota stampa la Fiom Cgil Imola e Fim Cisl Amb. E questi “altri  contesti” si riferiscono alla Cina –. Una doccia gelata. I motivi? Il calo significativo degli ordini e il costo di una produzione non più sostenibile destinata a migrare in altri paesi come la Cina".

"Una decisione grave, ingiusta e inaccettabile, che colpisce duramente decine di famiglie e rappresenta un vero e proprio atto di dismissione industriale, fatto sulla pelle di chi ha contribuito con competenza e dedizione alla crescita dell’azienda – tuona Stefano Moni, segretario generale Cgil Imola – Non possiamo rimanere in silenzio mentre un’altra realtà produttiva chiude i battenti e lascia a casa 45 persone. Serve la solidarietà e la lotta di tutta la nostra comunità”.

Tracmec è un’azienda storica del territorio, parte del gruppo multinazionale Bauer Group, che produce macchinari per l’industria estrattiva e delle costruzioni, in particolare di sottocarri e cingolati.

Una realtà con oltre quaranta dipendenti, alcuni di loro assunti da più di 25 anni: "Metteremo in campo tutte le azioni necessarie, a partire dai tavoli istituzionali, per salvare lo stabilimento di Mordano ed evitare i licenziamenti – hanno detto Marco Valentini della Fiom Cgil Imola e Antonino Liuzza della Fim territoriale, insieme alla Rsu –. La direzione aziendale voleva incontrare i lavoratori per parlare con loro dopo l’incontro sindacale, ma ci siamo opposti, proclamando subito il fermo delle attività e lo sciopero immediato".

Uno stato di agitazione permanente per cercare di invertire la rotta: "In Italia, se c’è un calo di ordinativi, esistono ammortizzatori sociali per i quali Tracmec dispone del monte ore necessario – hanno concluso –. Il vero motivo è un’assenza strategica sullo stabilimento". Anche il municipio di Mordano ha espresso la propria preoccupazione: "Un fulmine a ciel sereno, non avevamo notizie di criticità – ha scritto l’ente –. Siamo al fianco dei lavoratori e attiveremo tutti i tavoli istituzionali in Città Metropolitana e Regione".

Alla società felsinea, proseguono Fiom e Fim, "abbiamo confermato la richiesta dell'immediato ritiro dei licenziamenti, condizione necessaria per poter avviare un confronto. Metteremo in campo tutte le azioni necessarie per fare cambiare idea all'azienda, a partire dalla richiesta di apertura dei tavoli istituzionali e il proseguo delle azioni di mobilitazioni", concludono la nota i sindacati.