Bologna, 15 gennaio 2024 – Su Bologna Città 30 che da domani, martedì 16 gennaio entrerà nel vivo con il via alle sanzioni per chi supera il limite di velocità dei 30 chilometri orari dentro le mura e dei 50 km/h nelle strade di scorrimento, che hanno particolari caratteristiche (come l'elevato numero di corsie o la presenza dello spartitraffico centrale), particolari funzioni (per lo più di solo transito dei veicoli a motore) e infrastrutture separate per gli utenti più vulnerabili, si sta per abbattere la ‘tempesta perfetta’ con l’annunciato sciopero di 24 ore dei bus per il prossimo 24 gennaio.
Per l’Unione sindacale di base, con i bus ridotti all'osso, la carenza di autisti, le fermate sempre piene e un trasporto pubblico che andrà sempre più a singhiozzo, i nuovi limiti di velocità che trasformano di fatto Bologna nella prima grande città italiana in Città 30, saranno la classica ‘goccia che fa traboccare il vaso’ facendo “emergere tutte le criticità che da tempo attanagliano la città sul tema del trasporto pubblico locale”.
Alla vigilia dell'entrata in vigore del provvedimento varato dalla giunta Lepore, questa mattina il sindacato ha lanciato infatti lo sciopero del prossimo 24 gennaio di 24 ore dei mezzi e non risparmia le critiche, in particolare a Tper.
"Avevamo già una situazione al limite di un collasso del servizio – ha spiegato Luigi Marinelli - manca personale, mancano i mezzi che rimangono in deposito e gli autisti fanno straordinari, obbligatori ormai da troppo tempo, con continuo logoramento. Non ci sono le condizioni per tenere un servizio di qualità come era prima”.
Per questo, secondo il sindacalista “la nuova misura che il Comune ha messo in campo fissando il limite di velocità a 30 chilometri orari ‘inevitabilmente’ avrà ripercussioni sul trasporto pubblico su gomma per cittadini e lavoratori. “Ripercussioni ci sono già adesso per i cantieri della Garisenda, per il tram e chissà quanti ne avremo ancora”, ha concluso Daniela De Michele, rsa di Tper.