Via Ravone, un deposito di detriti

La piazzola in via Ravone con il "deposito"

La piazzola in via Ravone con il "deposito"

A metà di via di Ravone c’è una fermata dell’autobus. A fianco un paio di ruspe e un furgone che fa la spola con la parte alta della collina: è da lì che il torrente è venuto giù come una mandria impazzita, trasportando con sé terra e detriti, entrando nelle cantine e nelle case dei bolognesi, percorrendo la curva verso via del Genio con una furia che non trova tregua. E ora i residenti, dopo due giorni alle prese con fango e acqua, hanno un nuovo problema: "Non capiamo perché stiano utilizzando questo spazio come deposito – si chiede Paola Pavoni, residente –. Dal Comune ci hanno comunicato che è una soluzione temporanea, che necessario per liberare la via, che entro domani la terra sarà spostata e la piazzola tornerà alla normalità. Domani (oggi), però, è prevista una nuova allerta con nuove piogge: come faremo? C’è un pericolo, se si riallaga la zona non oso immaginare cosa succederà...". Da Palazzo d’Accursio, al momento, non hanno chiarito né la natura dell’interno né le tempistiche necessarie. Ma Pavoni non si dà per vinta: "Sto continuando a chiamare, devono fare qualcosa. Gli operai ripetono che stanno facendo il proprio lavoro, e posso capirlo, ma a noi chi ci pensa". La signora Pavoni fa strada lungo via del Genio e mostra fin dove è arrivata l’acqua: il segno sul muro è più di un metro sopra l’ingresso del garage, ad almeno tre metri da terra. "E da mia cognato, ieri, c’era la Protezione civile con le idrovore – aggiunge –. Hanno aspirato il più possibile, ma c’è ancora tanta acqua. Spero qualcuno ci dia una mano"

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