La cognata del medico, testimone base dell'accusa

Al centro, con la giacca bianca, la sorella di Isabella Linsalata che ha conservato la bottiglia di Nero d'Avola offerta a cena da Amato alla moglie nel maggio 2019 e che analizzata dai Ris tre anni dopo risultò positiva alle benzodiazepine

Tante le questioni emerse durante il processo, dall’analisi dei dispositivi elettronici dell’imputato che, secondo l’accusa, hanno permesso di valutare che fosse "consapevole dell’uso del Midazolam e del Sevoflurano", alla famosa bottiglia di Nero d’Avola offerta a cena da Amato alla moglie nel maggio del 2019. Bottiglia poi conservata dalla sorella della vittima, che si insospettì dopo aver trovato Isabella stordita a seguito del pasto e che, analizzata nel 2022 dai carabinieri del Ris, risultò positiva alle benzodiazepine.

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