Processo Amato, il giorno della sentenza: le tappe del giallo

E' il giorno della verità per l'ex medico Virtus e oculista 65enne, arrestato un anno e mezzo fa con l'accusa di aver ucciso la moglie Isabella Linsalata di 62 anni e la suocera Giulia Tateo di 87 anni

Giampaolo Amato, l'oculista bolognese di 65 anni, all'uscita del Tribunale (Foto Schicchi)

Giampaolo Amato, l'oculista bolognese di 65 anni, all'uscita del Tribunale (Foto Schicchi)

È il giorno della verità, quantomeno giudiziaria, per Giampaolo Amato. La Corte d’Assise di Bologna, presieduta dal giudice Pier Luigi Di Bari, emetterà la sentenza che stabilirà, in primo grado, l’innocenza o la colpevolezza dell’oculista di 65 anni, in carcere dall’8 aprile 2023, accusato dell’omicidio aggravato (vengono contestate la premeditazione, i motivi abietti e futili e l’uso del mezzo venefico) della moglie, la 62enne ginecologa Isabella Linsalata, e della suocera Giulia Tateo, di 87 anni. Duplice, secondo la Procura, il movente: sentimentale, poiché voleva vivere in libertà la sua relazione extraconiugale con una donna più giovane, ed economico, per l’eredità.  

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