C’è l’ombra del bullismo sui social al centro della rissa fatale, sfociata nell’omicidio di Fallou. Il ragazzino che ha sferrato la coltellata covava, pare, pesanti rancori nei confronti di quel gruppetto di conoscenti, di cui faceva parte anche la vittima. Si incontravano spesso al parco del Velodromo, a pochissima distanza dall’ospedale Maggiore. Chat, offese e botte non erano episodi rari, stando al racconto del baby killer e del suo avvocato, tanto che avrebbe denunciato in passato altri ragazzini del gruppo della vittima.
CronacaCosa sappiamo sull'omicidio del 16enne a Bologna