Bologna, 14 febbraio 2023 – Aumentano i casi di scarlattina, dopo la diminuzione legata al Covid.
"Nell’ultima settimana al nostro Pronto soccorso abbiamo diagnosticato la malattia esantematica in 8 bambini piccoli, di età prescolare – precisa Marcello Lanari, direttore della Pediatria d’urgenza e del Pronto soccorso pediatrico dell’Irccs Sant’Orsola –, e 25 tonsilliti da Streptococco A, con alcuni casi di ricovero. Registriamo piccoli focolai epidemici e quindi quando un bimbo ha la febbre è bene che non vada a scuola per evitare di trasmettere il contagio".
Il professore osserva che "negli anni scorsi abbiamo visto una quindicina di casi di scarlattina in autunno e più o meno altrettanti in primavera. Adesso, invece, la situazione è molto diversa. L’aumento arriva dopo il rallentamento causato dalla pandemia, quando per il lockdown e l’uso delle mascherine era stata interrotta la catena di trasmissione delle malattie aeree, come l’influenza e il virus sinciziale. In queste settimane, infatti, stiamo vedendo un po’ tutte le patologie, con una media di 60 accessi al giorno al Pronto soccorso e il 5% di ricoveri".
La scarlattina, caratterizzata da piccole macchie sulla pelle di colore rosso intenso, è una malattia contagiosa e all’origine della trasmissione non c’è un virus, ma un batterio, lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A.
“Quando un bambino viene colpito dalla tonsillite da Streptococco A, non sempre si sviluppa anche la scarlattina – spiega il pediatra –. Lo Streptococco, infatti, ha la proprietà di liberare una tossina che dà febbre elevata e le manifestazioni cutanee tipiche della scarlattina, malattia esantematica dell’infanzia, che può capitare raramente anche nell’età adulta. L’infezione, per la quale non esiste un vaccino, si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva, gli starnuti, la tosse o per esempio scambiandosi le posate. Tra i sintomi – prosegue Lanari –, la classica tonsillite con febbre molto elevata, malessere, ringonfiamento dei linfonodi del collo, talvolta dolori addominali, e manifestazione cutanea. Sulla pelle compaiono puntini rossi all’inguine e alle ascelle che poi tendono a confluire sul tronco, lasciando le zone attorno a bocca e naso meno coinvolte e quindi più pallide. E se si fa una lieve pressione con la mano sull’addome resta un’impronta chiara".
Il problema è la corretta diagnosi e la cura da seguire.
“È importante fare un tampone tonsillare per distinguere una tonsillite da Streptococco da altre tonsilliti causate da virus o altri patogeni – sottolinea il medico – perché l’infezione da Streptococco merita di essere trattata con antibiotico, in particolare la amoxicillina per 10 giorni: così si curerà la patologia in corso e si eviteranno le possibili complicanze. Il bambino dopo uno o due giorni di terapia non è più contagioso".
Lanari elenca i problemi che potrebbero manifestarsi senza la terapia appropriata. "Potrebbero insorgere – indica il professore – la glomerulonefrite post Streptococcica, una patologia renale che può portare a insufficienza renale acuta, e la malattia reumatica, complicanza immunologica tardiva che può compromettere la funzionalità cardiaca, in particolare creando difetti alle valvole del cuore".