Bologna, 11 novembre 2020 - Le sardine tornano dove tutto è cominciato. Sabato 14 novembre in piazza Maggiore a Bologna, a un anno esatto da quando con il tam tam social riempirono la piazza, mentre Salvini lanciava in città la candidatura di Lucia Borgonzoni. Un flash mob 'artigianale' ma molto partecipato (12 mila i presenti) diede il via al movimento anti sovranista poi diffuso in tutta Italia. Questa volta hanno organizzato un'iniziativa con una modalità che esclude gli assembramenti.
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Si chiama '6mila caratteri'. "Chiediamo a tutti di scrivere una lettera cartacea, massimo di 6000 caratteri. Il destinatario - spiegano gli organizzatori - sarà "casuale poichè le lettere saranno oggetto di scambio in piazza. Niente assembramenti. Solo lo scambio di tante buste di persone di passaggio in piazza Maggiore tra le ore 10 e 12 di sabato 14 novembre".
"L'incipit è obbligatorio e uguale per tutti 'caro amico/a ti scrivo' e il destinatario sarà casuale poiché le lettere saranno oggetto di scambio in piazza. Niente assembramenti, tutto nel rispetto delle norme anti covid, solo lo scambio di tante buste di persone di passaggio in Piazza Maggiore tra le 10 e le 12 di Sabato 14 Novembre 2020".
L'invito delle Sardine è dunque quello di ricominciare a fare "il gesto più semplice del mondo", spiega Mattia Santori, tra i fondatori del movimento: cioè "prendere un foglio, una penna, una busta". Come? "Noi ovviamente a Bologna torneremo in piazza Maggiore, perché possiamo andarci, abbiamo voglia di tornarci- continua Santori- e quindi invitiamo tutti i bolognesi a venire in piazza Maggiore sabato alle 10 di mattina a leggere, scambiare e vedremo come condividere una lettera". Perché "se non possiamo stare insieme fisicamente non dobbiamo accontentarci di stare insieme digitalmente", sottolinea Santori.
Quindi "per i bolognesi: vi aspettiamo in piazza Maggiore - aggiunge Giulia Trappoloni - rispettando ovviamente tutte le distanze e quello che sappiamo non dobbiamo fare". Anche se, in realtà, l'idea di ritrovarsi in piazza dovrà fare i conti con le ulteriori restrizioni che potrebbero essere decise dalla Regione Emilia-Romagna già in queste ore. Per quanto riguarda il resto d'Italia, poi, "troverete altre piazze e riceverete altri inviti e soprattutto ci sarà una casella postale" a cui inviare le lettere, spiega Santori. Inviare materialmente, dunque: "Non daremo un'email e non sarà possibile scrivere una cosa digitale", precisa Santori. Nelle lettere "si potrà parlare di tutto, di sanità, di lavoro e di speranze, non solo di negatività, abbiamo il diritto di lamentarci ma abbiamo il dovere di condividere le sofferenze altrimenti sfoceranno in rabbia e frustrazione, qualcosa che non è costruttivo". Conclude Santori: "Non ci interessano i giochi politici, ci interessa semplicemente ritrovarci" dopo aver assistito "a tanta rabbia, anche giusta, anche corretta, anche legittima".