MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Sanità hi-tech. All’Ospedale Bellaria un braccio robotico per curare i tumori

La donazione di 4,5 milioni di Fondazione Carisbo all’azienda sanitaria. Il dg Ausl Bordon: "Così completiamo l’offerta della radioterapia" . Il macchinario è stato dedicato alla memoria del professor Giulio Gaist.

Sanità hi-tech. All’Ospedale Bellaria un braccio robotico per curare i tumori

Sanità hi-tech. All’Ospedale Bellaria un braccio robotico per curare i tumori

Bologna, 26 giugno 2024 – "Un intervento importante a sostegno dei più deboli e fragili". La presidente Patrizia Pasini arriva dritta al cuore della donazione di Fondazione Carisbo all’Ospedale Bellaria, dal valore di 4,5 milioni di euro. Un’azione di grande portata economica, che permette di dotare l’Azienda Usl di un innovativo sistema di radioterapia stereotassica, che aiuta i pazienti oncologici nel percorso di cure. Il macchinario ‘CyberKnife s7’, unico in regione, è dotato di un braccio robotico che emette radiazioni terapeutiche, che si dirigono verso la massa tumorale, eliminando le cellule maligne e salvaguardando i tessuti sani.

"Questa tecnologia rappresenta l’innovazione – spiega il professore Alfredo Conti, neurochirurgo –. Cambia radicalmente le modalità di trattamento: non si tratta solo di essere poco invasivi, con una tecnologia robotica di radiochirurgia stereotassica, ma anche di essere minimamente pervasivi". Il paziente è trattato "per un tumore cerebrale – continua Conti –, ma gli permette poi di tornare a casa dalla propria famiglia. Questo cambia radicalmente la strategia e il trattamento della patologia neurochirurgica, che normalmente richiede interventi invasivi".

Il macchinario è a disposizione dei pazienti oncologici dei presidi ospedalieri dell’Ausl. Ultima evoluzione del macchinario ideato circa 30 anni fa per il trattamento di patologie di ambito Neurochirurgico, il CyberKnife è stato intitolato alla memoria del Professor Giulio Gaist (1925-2007), già socio della Fondazione Carisbo, fondatore della Neurochirurgia bolognese e Primario di Neurochirurgia all’Ospedale Bellaria, luminare della medicina per lungo tempo considerato il primo neurochirurgo al mondo.

"Dotiamo i nostri ospedali e la comunità di un’attrezzatura indispensabile per fare radiochirurgia, a supporto della neurochirurgia – evidenzia Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl –. Così sarà possibile curare neoplasie neurochirurgiche, ma anche completare l’offerta della nostra radioterapia con un’attrezzatura moderna".

Parliamo di "300 pazienti all’anno che troveranno qui una delle più moderne attrezzature per la radioterapia di precisione, submillimetrica – precisa l’assessore Raffaele Donini –. Questo consentirà molti più margini di guarigione e speranze di vita".

Il sistema è di "grande innovazione tecnologica al servizio del paziente, con l’occhio verso la personalizzazione e precisione dei trattamenti e umanizzazione delle cure – afferma Elisa D’Angelo, direttrice dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia oncologica dell’Ausl –. Tutto questo impegna i pazienti al minimo e garantisce la loro vita quotidiana".

A consentire tutto ciò è la Fondazione Carisbo. "L’intervento è in piena aderenza con le finalità della Fondazione – precisa la presidente Pasini –. I malati, in particolare quelli oncologici, sono fragili. E con questi strumenti innovativi trovano un grande motivo di speranza, oltre ad avere un aiuto concreto. Fondazione Carisbo continua a dare sostegno ai più deboli". Parole condivise anche da Intesa Sanpaolo, che ha partecipato alla donazione. Stefano Lucchini, group chief institutional affairs and external communication officer, commenta: "L’opportunità di questa collaborazione rappresenta ciò che facciamo, coprendo un’operazione tra pubblico e privato. Fare qualcosa di questo tipo a Bologna ci rende orgogliosi".