MONICA RASCHI
Cronaca

Sanità, allarme medici e infermieri. A fine anno ne mancheranno 1.200

Secondo i dati Cisl solo per pensionamenti, dimissioni e mobilità se ne andranno oltre 800 persone

Sanità, allarme medici e infermieri. A fine anno ne mancheranno 1.200

Sanità, allarme medici e infermieri. A fine anno ne mancheranno 1.200

All’inizio dell’anno gli ospedali bolognesi registravano una carenza, rispetto al biennio 2022-2023, di circa 400 tra medici, infermieri, operatori socio sanitari, ostetriche, tecnici di laboratorio e radiologia, fisioterapisti. Ma fine anno mancheranno ulteriori 800 persone per effetto di pensionamenti, dimissioni già presentate e mobilità verso altre Aziende sanitarie o settore privato. Una voragine che si aggirerà oltre le 1.200 unità.

I dati sono stati elaborati dalla Cisl e analizzati da Stefano Franceschelli (foto), segretario generale Cisl Fp Area Metropolitana bolognese che sottolinea come ci siano urgenze già delineate come lo smaltimento delle liste d’attesa previsto da Regione e Ausl e il periodo feriale.

"Le Aziende vogliono assestarsi sugli organici presenti al 31 dicembre 2023 – afferma il sindacalista –. C’è stato il picco di assunzioni durante il Covid e vogliono portarsi su numeri più bassi perché non sussiste più quella situazione straordinaria. Consideriamo che anche prima della pandemia c’erano già delle carenze per quanto riguarda il personale sanitario, non è che prima di allora la situazione fosse perfetta. Quindi siamo a una carenza di 450 persone se ci mettiamo anche gli amministrativi che sono una sessantina. Ma c’è il fatto che le direzioni ospedaliere danno già che ci saranno oltre 800 persone, e il dato riguarda solo Ausl e Sant’Orsola, che usciranno".

Al problema delle liste d’attesa si affianca una serie di servizi che la sanità pubblica ha messo in piedi, come sottolinea Franceschelli: "Ampliamento dell’area territoriale con le Case della salute, assistenza domiciliare quindi servirebbe un piano straordinario delle assunzioni. Che però si scontra con la realtà: non si trova personale sanitario. Quindi tutte le leve che possano incentivare le assunzioni devono essere attivate: utilizzare fino all’ultimo tutte le graduatorie esistenti e programmando i bandi futuri, aumentare le remunerazioni per le ore in più, visto che la conferma ufficiale ancora non c’è – dichiara –. Noi stiamo insistendo molto anche su come rendere più appetibile questo territorio: ci sono costi alti, soprattutto per quanto riguarda le abitazioni. Riguarda tutti i lavoratori: è un tema che va affrontato". A livello nazionale la Cisl chiede di togliere il tetto di spesa al personale e il rinnovo del contratto nazionale.