NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Sangue al Baraccano di Bologna, dipendente comunale colpito con 9 fendenti: “Lascia stare i figli altrui”

L’aggressore, 57 anni e ora alla Dozza, è stato arrestato subito dalla polizia: aveva un coltello da caccia. La vittima, che era stata responsabile dei servizi sociali, in Rianimazione. Si ipotizza una vendetta per l’allontanamento dei bambini dell’indagato

La polizia e l’auto medica di fronte alla sede del Quartiere Santo Stefano

La polizia e l’auto medica di fronte alla sede del Quartiere Santo Stefano

Bologna, 3 agosto 2024 – Gli ha chiesto: “Ti ricordi di me?”. Ma il dipendente comunale, D. P., non ha avuto neppure il tempo di focalizzare l’uomo che aveva di fronte e rispondere, perché l’altro lo ha colpito con nove fendenti all’addome. Una violenza lucida che sa di vendetta quella compiuta, ieri pomeriggio, da un cinquantasettenne siciliano senza fissa dimora, gravitante al Pilastro, fermato subito dopo dalla polizia in via San Petronio Vecchio. Aveva ancora in mano il coltello sporco di sangue. La vittima, 63 anni, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Maggiore, in codice di massima gravità. Dopo essere stata sottoposta a un intervento, è in rianimazione.

La presidente di Quartiere: Sconvolti da tanta violenza”

L’aggressione è avvenuta all’interno del bar del Baraccano, sede del Quartiere Santo Stefano, dove attualmente la vittima lavora con il ruolo di responsabile Reti e Lavoro di Comunità. Il dipendente aveva approfittato della pausa per prendere un ghiacciolo. L’altro, lo aspettava nel bar già da un po’. “Lo abbiamo visto ordinare qualcosa al banco e poi avvicinarsi alla vittima”, racconta uno degli avventori. Il cinquantasettenne ha chiamato per nome l’impiegato e, dopo avergli chiesto se si ricordava di lui, lo ha subito accoltellato. “All’inizio non capivamo cosa stesse accadendo. Abbiamo visto i due rotolarsi a terra, come in una lotta. Poi l’altro si è alzato e allontanato dal bar. Solo in quel momento abbiamo notato che l’uomo riverso sul pavimento si lamentava e aveva la maglietta chiazzata in più punti di sangue”, spiega ancora il testimone. Subito sono stati chiamati il 118 e la polizia. Prima di andarsene, l’aggressore avrebbe detto al ferito: “Così impari a impicciarti dei figli degli altri”.

Gli agenti delle Volanti e della Squadra mobile, coordinati dalla centrale operativa, a cui i testimoni avevano indicato la direzione presa dall’accoltellatore - “che si è allontanato con tutta calma” - hanno rintracciato subito il cinquantasettenne, con precedenti per furto e lesioni personali, in via San Petronio Vecchio. Aveva gli abiti intrisi di sangue, e aveva ancora in mano il coltello da caccia con lama di 15 centimetri usato. In tasca, aveva altre due lame. Ha tentato una blanda resistenza, poi si è arreso ai poliziotti che lo hanno bloccato e portato in Questura. Dopo aver informato il pm di turno Beatrice Ronchi, l’uomo è stato fermato per tentato omicidio e accompagnato alla Dozza.

Ad armare la mano del cinquantasettenne, stando a quanto finora emerso dalle indagini, un odio che affonderebbe in rancori vecchi di anni, legati a decisioni sulla gestione dei figli dell’attuale indagato, che nel 2017 erano stati affidati esclusivamente alla moglie dopo la separazione. La vittima, proprio fino a quell’anno, era stato responsabile dei Servizi sociali per il Comune. Un possibile movente, su cui la Squadra mobile sta indagando, per ricostruire il quadro di una violenza tanto brutale. Un atto probabilmente premeditato a lungo: già giovedì l’arrestato era rimasto a lungo in attesa al bar. E ieri era tornato, già armato di tre coltelli, nel locale dove sapeva che poteva trovarsi in quel momento il dipendente comunale. Una vicenda che ha sconvolto i colleghi, che appena appreso si sono precipitati al bar e poi in ospedale. E che adesso sono attaccati alla speranza che il sessantatrenne possa riprendersi presto.