È ancora botta e risposta tra l’amministrazione e Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura. Al centro del ping pong, ovviamente, lo stato di salute della Garisenda. E, non da ultimo, la proposta di candidare le Due Torri a Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
"Possiamo portare avanti questa idea, alla quale stavamo lavorando prima ancora che il sindaco la proponesse – commenta il ministro –. Purtroppo, però, le due cose da un punto di vista logico-concettuale non hanno alcun legame: che c’entra il consolidamento della torre con l’entrata nel patrimonio dell’Unesco?". Per Sangiuliano, la questione principale resta "la sottovalutazione dei pericoli", sulla quale spera "si faccia rapidamente chiarezza": "È evidente che chi doveva monitorare, ed eventualmente lanciare l’allarme, si è mostrato in forte ritardo. E va aggiunto che, per inserire un bene nel perimetro di un sito Unesco, è necessario che lo Stato proponente ne garantisca il buono stato di conservazione". Il ministro continua a ribadire di voler frenare la polemica, incalzando Comune e Regione verso la stanziamento di cinque milioni a testa per il restauro della Garisenda: "Abbiamo messo a disposizione cinque milioni, se anche il Comune mette cinque milioni e la Regione altri cinque, facciamo 15 milioni e abbiamo un buon punto di partenza".
Il rimpallo va avanti, dunque, mentre da Fratelli d’Italia arriva il sostegno per Sangiuliano: "Esprimiamo un sentito ringraziamento al ministro – scrive il senatore Marco Lisei –, anche per la pazienza che dimostra dovendo sopportare l’arroganza e la supponenza del Partito Democratico". I consiglieri meloniani, intanto, chiedono attraverso un ordine del giorno depositato in Comune "l’apertura di tutta la Ztl" e "l’archiviazione della ‘Città 30’", alla luce dell’esigenza di "rivedere la viabilità cittadina", mentre Daniela Dondi (deputata di Fd’I) parla di un "Pd schizofrenico" in città.
Puntuale, è arrivata la reazione dei dem bolognesi: "Guardiamo con perplessità alle recenti dichiarazioni di Sangiuliano in merito alla Garisenda – commentano Enrico Di Stasi, segretario cittadino del piddì, e il capogruppo dem a Palazzo d’Accursio, Michele Campaniello –. È inaccettabile l’atteggiamento del ministro, che sembra più propenso a suscitare polemiche, invece di contribuire costruttivamente alla salvaguardia del nostro patrimonio storico e culturale. Sui tempi dell’intervento, vogliamo ribadire che il Comune dal 2018 sta operando continui controlli, utilizzando avanzati sensori e analisi: quando questi strumenti hanno rivelato una situazione di criticità, il Comune ha prontamente preso le misure necessarie". "Il Pd ritiene fondamentale candidare le torri a patrimonio dell’Unesco – proseguono i dem –: questo conferirebbe un valore nazionale e richiederebbe una particolare attenzione al loro restauro. Ci aspettiamo che il ministro lavori a stretto contatto con le autorità locali e regionali".
Il ping pong continua con la reazione della sottosegretaria Lucia Borgonzoni (Lega): "La strategia del Pd è attaccare il ministro per provare a confondere le acque, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Insistere sulla questione Unesco, che non può di per sé risolvere il problema, è un modo per non ammettere che c’è stata poca celerità da parte del Comune".