di Mariateresa Mastromarino
"Il pianeta ci chiede di essere sostenibili". Il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, non poteva inaugurare meglio la trentacinquesima edizione di Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, che ospiterà fino a domani – o a domenica per le aree Care & Beauty e Green Lifestyle – oltre 650 aziende espositrici, che hanno adottato soluzioni e produzioni bio, a sostegno del pianeta. Visitatori e imprese si sono radunati nel cuore del padiglione 30, dove c’è stato il taglio del nastro. Al fianco del padrone di casa, le figure istituzionali locali e nazionali. "È un’edizione con numeri importanti in una fase storica complicata, con problematiche legate ai consumi – spiega l’assessore comunale all’agricoltura, Daniele Ara –. L’impegno delle città è importante nel traino di nuovi consumi consapevoli, dobbiamo continuare a lavorare fino a che la qualità diventi il patrimonio di tutti". La città si avvale di un grande alleato: la Regione, che vede tutte le prelibatezze culinarie e le imprese green del suo territorio. "Nei nostri stand ci sono le eccellenze dell’Emilia-Romagna, con 44 prodotti Igp e 18 presidi Slow Food, con cui firmeremo una convenzione fino al 2025, per impegnarci nella salvaguardia della biodiversità – afferma Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura –. Mettiamo 200 milioni di euro, per consolidare la produzione biologica che già abbiamo e per farla crescere ulteriormente". Per l’occasione, sotto le Due Torri c’è anche la Farnesina. "Le fiere sono il trampolino per l’export internazionale delle nostre aziende – afferma Lorenzo Angeloni, direttore generale per la promozione del sistema Paese del Maeci –. Il biologico è un settore in crescita". Il bio è una strategia importante per il benessere quotidiano dei cittadini. Nonostante il calo dei consumi, il mercato è in costante aumento.
"La qualità è ineguagliabile – termina Luigi D’Eramo, sottosegretario alle politiche agricole con delega al biologico –. Una realtà strategica importante, che come ministero stiamo seguendo. Abbiamo istituito un tavolo tecnico per discutere da un punto tecnico e scientifico, ma abbiamo voluto anche un tavolo politico, perché riteniamo che per cogliere ogni tipo di obiettivo e per rafforzare il consumo sui territori nazionali e internazionali, dobbiamo fare un lavoro di strategia".