Bologna, 30 gennaio 2025 – Il pestaggio ai danni di Giancarlo Gregori in via San Mamolo, accaduto nella notte del 26 gennaio, sul pianerottolo di casa, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in città, sullo sfondo la minaccia di bande di ragazzini violenti. I residenti dell’area sono ancora increduli, soprattutto per il fatto che l’episodio sia accaduto in una zona solitamente “tranquilla” come quella nei pressi del Bar Ciccio: “Innanzitutto siamo costernati da questo episodio di violenza e ci auguriamo che le forze dell’ordine trovino i colpevoli – commenta Alice Pastorelli, del bar Ciccio –. Tuttavia ritengo sia profondamente sbagliato far passare come pericoloso questo quartiere e, soprattutto, questo bar. Coi volantini diffamatori che stanno girando per il quartiere (il riferimento è ai manifesti in cui si invita a non frequentare il bar Ciccio, ndr), si fa un danno economico all’intera zona. Non siamo un ritrovo di baby delinquenti”, sottolinea ancora Pastorelli. Il gruppo si sarebbe introdotto nel palazzo di Gregori dopo una secchiata d’acqua lanciata dalla finestra di qualche residente. Se per Stefano Marchesini occorre “andare alla radice di questo disagio giovanile”, il messaggio di alcuni residenti è “niente panico né paura”. Infatti, “il Ciccio è sempre stato un grande luogo di aggregazione.
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In via San Mamolo bisogna aumentare la sicurezza nelle case, perché il vero problema sono i furti – apre Vittorio De Lorenzi, amministratore della chat che raduna buona parte degli abitanti di via San Mamolo –. Le baby gang non c’entrano niente, almeno in questo tratto”. A proposito di furti, Arrigo Berni, vive in collina dove “negli ultimi 3-4 anni c’è stato un aumento di colpi nelle abitazioni. Questo è un grosso problema. Da sempre ho un approccio collaborativo e propositivo con l’amministrazione, spero anche che arrivino i risultati. Dovremmo dotarci di maggiori strumenti di videosorveglianza”, afferma. Anche secondo Luca Cavallari dell’edicola Feel the Paper, “via San Mamolo non è una zona pericolosa. In generale qui si vive bene, non ci sono risse o fenomeni di delinquenza, com’è stato detto in questi giorni. La zona “il sabato sera è come Fort Knox. Altre aree della città sicuramente sono più criminali e disagiate”, sottolinea.
Marino Marchetti frequenta il bar Ciccio da “40 anni” e lo trova un posto “magico, dove si sta bene e c’è ottima gente. Tra queste mura siamo tutti amici, fratelli e solidali l’uno con l’altro. Non ho mai sentito, a parte negli ultimi giorni, di episodi così gravi”, parla Marchetti. Tra le diverse opinioni degli abitanti di questo quartiere, è anche interessante notare come cambi il parere delle persone nell’arco di un chilometro o meno, da via San Mamolo a via D’Azeglio, a seconda della posizione in cui ci si trova. Ad esempio, se per Gabriele Borsari di Eco Store “in termini di sicurezza siamo tranquilli”, poco distante, Loredana Tabacco di Sanitaria Bononia, pensa che questa non sia “più la città di una volta perché a un certo orario ci chiudiamo a chiave dentro”. Inoltre, “io abito nell’area di via San Mamolo ed è ancora peggio – continua Tabacco –, la sera diventa un mini Bronx senza luci. La sicurezza non c’è più”. Va in controtendenza Michelangelo Coltelli della gioielleria Coltelli. “Io mi sento molto sicuro a Bologna. Non facciamo passare per novità le ‘secchiate’ dei cittadini ai maleducati: Bologna, città universitaria, è da sempre piena di ragazzi anche violenti che rispondono con le botte. Quindi, trasformare questo particolare episodio in un caso per me è un errore. Ovviamente, tutta la mia solidarietà al signore aggredito in via San Mamolo”.