Bologna, 19 luglio 2022 - Un’altra vita umana spenta in autostrada. Nell’incidente causato, per l’ennesima volta, da un mezzo pesante. Salvatore Alaimo, 46 anni, di origine palermitana ma residente a Bologna, si è trovato di fronte quella montagna di tir scomposta. E non è riuscito a evitarla. Della sua auto è rimasto lo scheletro. Erano le 6 del mattino, l’uomo stava percorrendo la A1 in direzione nord, nel tratto compreso tra il raccordo di Casalecchio e il bivio con l’A14, quando, stando alla ricostruzione della polizia stradale, un camion, che viaggiava davanti, ha prima sbandato e poi si è intraversato, innescando un tamponamento a catena che ha coinvolto altri sei mezzi pesanti e due auto, tra cui quella condotta da Alaimo. I sanitari del 118, raggiunto quell’inferno di lamiera e asfalto, hanno dovuto attendere i vigili del fuoco per tirare fuori dalla macchina, completamente distrutta, il corpo del quarantaseienne, ormai senza vita.
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L’altra macchina era condotta da una donna di 51 anni, che è rimasta ferita nello schianto ed è stata trasportata in codice di media gravità all’ospedale Maggiore, dove si trova adesso ricoverata, sotto choc. I soccorsi dei feriti prima, i rilievi dell’incidente e la liberazione della carreggiata da mezzi pesanti e carcasse di auto poi, hanno costretto a chiudere il tratto dell’A1 interessato dal tragico maxi-tamponamento, che è stato riaperto poco prima delle 10. L’incidente ha causato problemi non solo in direzione nord, dove si sono verificate code superiori ai 5 chilometri, ma anche in quella sud, per circa un chilometro, a causa dei tanti curiosi che rallentavano per guardare quello che era successo. Si tratta del terzo incidente mortale
Solo lo scorso 24 giugno un altro incidente tra mezzi pesanti in A1 aveva causato la morte di un camionista trentunenne di Martina Franca, Martino Massafra. Lo schianto, che aveva bloccato entrambe le carreggiate dell’A1, aveva causato pesanti disagi al traffico. E pur senza vittime, gli incidenti dovuti a mezzi pesanti che nel solo mese di luglio hanno paralizzato il traffico nel tratto bolognese ormai non si contano più. "Il dilagare dell’e-commerce, l’essere competitivi oltre modo induce a ridurre i costi di manutenzione e il rispetto del Codice della Strada – commenta il presidente dell’Osservatorio sulla sicurezza stradale Mauro Sorbi –. Per contrastare il fenomeno è necessaria una capillare attività di controllo delle forze dell’ordine, già impegnate al massimo rispetto ai loro organici. Anche se non causano morti e feriti, gli incidenti con tir coinvolti producono un costo economico e sociale pesante, oltre a generare un notevole stress negli altri conducenti che una volta ripristinata la viabilità, non rispettano i limiti di velocità per recuperare il ritardo accumulato".