Scende in campo Sabrina Ferilli per celebrare i 60 anni di Paolo Virzì, cui la Cineteca sta dedicando una retrospettiva. L’occasione è l’uscita del nuovo film, ’Un altro Ferragosto’, che prende le mosse proprio dall’ormai classico ’Ferie d’agosto’ del 1996, proprio il film che l’attrice romana verrà a presentare oggi al cinema Modernissimo con Paolo Mereghetti alle 15,30. ’Ferie d’agosto’, in cui Ferilli interpreta Marisa, una provocante signora della fazione ’generoneromano’ (l’altra fazione raccontata è quella degli intellettuali) narravala difficile convivenza tra due clan, uno di destra e l’altro di sinistra,in vacanza a Ventotene: "Venne scritto proprio nell’anno della discesa in campo di Berlusconi, che di fatto spaccò l’Italia in due – ha raccontato Virzì –. Io e Francesco Bruni provammo a mettere in burla questa cosa, inserendo anche dei momenti di auto canzonatura rispetto ad amici che già vedevano il nostro Paese destinato a una specie di declino disperato. In pratica era l’Italia del karaoke e di Colpo Grosso contro l’Italia dell’Unità e dell’impegno".
Ferilli, la bella Marisa, è sposata con Marcello (Piero Natoli), ex cantante di night ora gestore di una profumeria, che ha un debito di 50 milioni di lire nei confronti di Ruggero, magnificamente interpretato da Ennio Fantastichini,e da sempre innamorato Marisa. Naturalmente Sabrina Ferilli è anche protagonista del sequel ’Un altro Ferragosto’ e la sua Marisa, come racconta, "è sempre quel personaggio lì ... una donna che è sempre alla ricerca, nel suo piccolo, che è tanto, di essere felice. Un obiettivo che sembra quasi impossibile da raggiungere e ora è alle prese con un problema in più: il terrore per una nipote che si sta sposando, Sabrina Mazzalupi, perché non la vede felice e non vorrebbe che si ripetesse quello che è successa a lei".
Per Paolo Mereghetti ’Ferie d’agosto’ è un film del cuore e in ’Un altro Ferragosto’ segnala il tramonto delle ideologie che dividono sinistra e destra, "tra chi guardava le televisioni di Berlusconi e chi le ignorava. Oggi sono altri gli elementi con cui fare i conti — isocial, gli influencer, le startup —e chi vuole restare attaccato ai vecchi ideali rischia di fare la figura del povero illuso. Per questo il nuovo film di Paolo Virzì (sceneggiato con il fratello Carlo e Francesco Bruni) assomiglia a un’apocalisse annunciata, perché ci costringe, pur attraverso le griglie della commedia, a fare i conti con i fallimenti dei nostri ultimi decenni".
b. c.