Diciassette città che non saranno più raggiungibili con voli Ryanair dall’aeroporto di Bologna a partire da fine ottobre. Mentre altrettante destinazioni subiranno riduzioni per quanto riguarda la frequenza dei voli. Per quanto riguarda la cancellazione delle destinazioni si passa quindi dalle 62 attuali alle 45 dell’autunno. Complessivamente si tratta di circa 660.000 posti in meno che saranno venduti.
Ryanair, Rimini va a caccia dei voli tolti a Bologna
Le destinazioni che non saranno più raggiungibili a partire dalla fine di ottobre, come è già possibile vedere dal sito di prenotazione della compagnia irlandese sono: Malaga, Billund, Bordeaux, Comiso, Katowice, Marsiglia, Oradea, Paphos, Palma, Praga, Sibu, Santander, Podgorica, Tolosa, Wroclaw, Zaragoza, Alicante. Mentre tra quelle che subiranno una riduzione per quanto riguarda la frequenza dei voli figurano: Alghero, Barcellona, Berlino, Madrid, Londra e Palermo.
Bologna è il secondo hub italiano per quanto concerne Ryanair (il primo è Bergamo) e i voli dal Marconi sono iniziati nel 2008, dal 2009 l’aeroporto felsineo è diventata, appunto la seconda base italiana. Adesso la low cost sembra voler ridurre la sua presenza sotto le Due Torri e guardare verso altri aeroporti. Particolare interesse sembra esserci verso Forlì, Rimini, Parma e Venezia. A che cosa sia dovuta questa decisione non è certo. Con ogni probabilità Ryanair sta cercando di rinegoziare l’accordo commerciale e si guarda intorno, visto che non sono poche le città pronte ad accogliere la compagnia.
Niente di ufficiale, per quanto riguarda la decisione di cancellare le rotte e, forse, non ripristinarle più, è stato recapitato ai vertici del Marconi. Enrico Postacchini, presidente dell’aeroporto bolognese: "È un dato storico che certe destinazioni vengano cancellate per l’inverno (da fine ottobre a fine marzo, ndr) e vengano ripristinate per la stagione estiva (da fine marzo a fine ottobre). Però non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione da parte della compagnia Ryanair che ci siano destinazioni cancellate per sempre – sottolinea il presidente –. Può essere che in questo momento non stiano riempiendo i voli e quindi fanno le loro valutazioni. Naturalmente sappiamo che stanno rivedendo le loro politiche, dal costo dei biglietti aerei alle promozioni, non solo in Italia ma in tutta Europa. Però al momento non abbiamo in mano nulla che attesti questa loro decisione".