Bologna, 28 novembre 2018 - Al più presto doppi vetri e isolanti acustici per scuole e condomini. E poi un monitoraggio costante della salute di chi subisce gli effetti del traffico aereo. Il Comune non ha intenzione di negare il problema: la crescita del Marconi porta benefici alla città, ma anche pesanti disagi a chi abita sulle linee di decollo e soprattutto atterraggio.
Disturbi gastrici, depressione, visite da specialisti dell’udito, come ha certificato lo studio dell’Ausl condotto dal direttore del dipartimento di Sanità Pubblica, Paolo Pandolfi, che ha messo a confronto i residenti della zona ‘rossa’ con quelli del quartiere San Donato-San Vitale, un’area simile, ma non toccata dal fenomeno. «Quello studio è un ottimo punto di partenza», premette Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità: «Una ricerca fatta bene, che ci dimostra l’esistenza di un disagio e la possibilità che si trasformi in seri problemi di salute».
Dunque, spiega Barigazzi, «partiamo da lì per prendere provvedimenti immediati a favore dei residenti e dei bambini, per provare a dare un segnale di concretezza». L’idea è copiare quello che è stato fatto altrove, per esempio a Bergamo: l’installazione di doppi vetri e condizionatori così come l’isolamento acustico dei palazzi con interventi di coibentazione.
Ma è solo l’inizio: «Vorremmo un monitoraggio permanente, in modo da avere ogni 6 mesi la fotografia della situazione e nuovi dati per la ricerca». Per questo Barigazzi ha apprezzato la disponibilità del presidente dell’aeroporto, Enrico Postacchini: «Ha dimostrato una forte responsabilità sociale rispetto alla comunità di cui anche l’aeroporto è parte integrante».
All’orizzonte, dunque, c’è l’apertura di un tavolo di lavoro da gennaio, al quale siederanno lo stesso Barigazzi, la collega all’Urbanistica, Valentina Orioli, l’aeroporto, l’Arpa e l’Ausl che ieri ha confermato «di voler andare avanti con uno studio sistematico. Si lavorerà insieme, insomma, e questo è già un passo avanti rispetto a pochi mesi fa, quando le proteste dei comitati erano state prese con molta meno attenzione dall’amministrazione e dai vertici dello scalo. Due le ragioni alla base di questo cambio di rotta: lo studio dell’Ausl, che con la sua autorevolezza ha dimostrato l’esistenza del problema e che il Comune potrebbe usare come grimaldello per andare in pressing sul ‘Marconi’ anche dal punto di vista economico, e il precedente dei Prati di Caprara, che ha dimostrato come il tema dell’ambiente e della salute sia capace di sollevare proteste da parte di migliaia di persone, così rumorose da far concorrenza a un aereo.