BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Rubini: "Il 1977, Cage e Harpo’s Bazaar"

Al Modo Infoshop la presentazione del libro di Catani dedicato alla storica etichetta: nacquero così cassette cult, a partire dagli Skiantos

Rubini: "Il 1977, Cage e Harpo’s Bazaar"

Al Modo Infoshop la presentazione del libro di Catani dedicato alla storica etichetta: nacquero così cassette cult, a partire dagli Skiantos

Il 1977 e Bologna, il Dams, il Conservatorio, le cassette che costano meno dei vinili, gli studenti che si incontrano alle manifestazioni o alle settimane della Performance, la voglia di fare un lavoro autonomo. Questa è una storia che la nostra città si porta dietro da sempre e il bello è che c’è sempre qualcosa da raccontare. Ad esempio come sono nati gli Skiantos. Al centro di tutto questo c’è la Harpo’s Bazaar, una cooperativa nata con lo scopo di incidere sul linguaggio del cinema, della grafica, della musica, cui viene dedicato il libro Una storia di cassette da Giuseppe Catani (presentazione oggi alle 18,30 da Modo Infoshop), perché il suo lato più celebre fu quello discografico curato da Oderso Rubini, bolognese classe 1951, vera memoria storica.

Oderso Rubini, come nasce la Harpo’s Bazaar in quell’epoca d’oro?

"Nasce dopo il convegno contro la repressione del 1977, grazie a studenti del Dams da una parte e a due studenti del corso di Musica Elettronica del Conservatorio dall’altra. Io ero uno dei due e mi iscrissi al conservatorio perché volevo conoscere tutto sui sintetizzatori. Assieme agli altri, in tutto bisognava essere nove soci, diamo vita alla Harpo’s Bazaar basandoci su questo piccolo studio in via San Felice con soppalco, che sopra aveva gli uffici e sotto lo studio di registrazione con otto piste pagato, firmando otto cambiali da un milione l’una. Avevamo voglia di entrare a modo nostro nel mondo del lavoro. Io, Carlo ‘Cialdo’ Capelli ci occupavamo di musica e per la parte di cinema c’erano gli allievi di Gianni Celati, che con Freak Antoni sarebbe dovuto diventare socio, ma non andò in porto".

Come avvenne l’incontro con Freak Antoni che portò alla musicassetta ’Inascoltable’, il primo ‘disco’ degli Skiantos?

"Arriva da noi per capire come registrare e noi lo mandiamo da Gianni Gitti che era il nono socio e aveva lo studio di registrazione in via Schiavonia. Leggenda vuole che Gitti spedisca Vasco Rossi alla Fonoprint a mixare il suo primo disco, per registrare invece un giorno e una notte proprio Inascoltable, che produciamo in musicassetta, perché non abbiamo i soldi per fare i dischi, che promuoviamo e distribuiamo con le radio libere".

Un episodio importante rimane la collaborazione con John Cage nel 1979.

"Sì, abbiamo preparato in collaborazione con il Teatro Comunale tutti i materiali audio su cassetta, che sarebbero stati trasmessi sul treno per il pubblico. Grazie a quel lavoro io conobbi Gianni Sassi, responsabile della Cramps che aveva già lavorato con gli Area e Finardi e cui io proposi l’ascolto della cagrazie a studenti del Dams da una parte e a due studenti del corso di Musica Elettronica del Conservatorio dall’altra.ssetta degli Skiantos. Gli piacque e loro firmarono per tre dischi".