"Hanno devastato la scuola, l’hanno trasformata in un bivacco. Sono andati persino nei sotterranei e hanno ‘sbriciolato’ un busto in gesso che volevamo restaurare. Provo una profonda amarezza, ma questo non si può tollerare: occupare una scuola non è un atto legittimo, non può passare questo messaggio".
Quando, ieri mattina, è entrata in via Marconi, sede del ‘Grafico’ dell’Ipsas Aldrovandi Rubbiani, dopo aver suonato il campanello e "forzato leggermente il portone", quasi scoppiava "in lacrime". Lo spettacolo davanti agli occhi della preside Teresa Pintori era incredibile: immondizia e bottiglie ovunque, porte divelte, maniglioni antipanico forzati, 20 computer (di cui un Apple) rubati, graffiti in ogni dove, un water a pezzi, le polveri di 15 estintori sparse dappertutto.
Ciò solo a una primissima ricognizione, che andrà ad integrare la denuncia già sporta martedì scorso ai Carabinieri. Questi "non sono studenti, sono vandali – sbotta la preside –. Chi ha occupato, pagherà tutti i danni. Si chiama assunzione di responsabilità". Già, ma chi? Ieri mattina dentro erano in 11. "Con due studentesse (maggiorenni, ndr) abbiamo sempre parlato. Gliel’ho detto chiaro e tondo: ‘Se non ci date i nomi, pagherete tutto voi due".
Via Marconi devastato; in via Muratori sede del ‘Moda’ ("dentro erano in 21, ma sono stati più civili", precisa Pintori) e in viale Vicini (‘Economico’) tutti gli estintori aperti e la polvere ovunque. In contatto giornaliero con la dirigente, anche il Provveditore Giuseppe Antonio Panzardi non fa sconti: "Quando si verificano atti vandalici, furti, imbrattamenti, diventa inevitabile rapportarsi con l’autorità giudiziaria e diventa d’obbligo la denuncia. Non può assolutamente passare il messaggio che distruggere una scuola non abbia nessuna conseguenza".
Certo, dialogo sempre e comunque perché la scuola è una comunità educante, ma "distruggere e imbrattare è un atto criminoso non è dialogo. L’occupazione non può determinare situazioni penalmente rilevanti", rincara Panzardi.
Ascoltare "è quello che ho fatto in questi giorni. I motivi per occupare (dalle assemblee alla partecipazione, ndr) potevano essere risolti prima", osserva la preside, che da educatrice guarda il bicchiere mezzo pieno.
"Chi ha occupato è un’esigua minoranza, neanche il 10% degli studenti (1.100 il totale, ndr). In questi giorni ho ricevuto molte mail di solidarietà delle famiglie e di studenti che dicevano di non sapere niente dell’occupazione, tanto meno dei motivi. Certo, essere scoraggiati in questo momento è più che ammissibile – osserva Pintori –, ma, a mente fredda, pensando a chi non ha occupato, che è la maggioranza, penso che abbiamo seminato bene e che dobbiamo continuare su questa strada".
Fine occupazione all’Aldrovandi Rubbiani, ma fermento ai licei Copernico e Minghetti, dove i collettivi sono stati convocati in via straordinaria per oggi pomeriggio. Il liceo Galvani lo ha, invece, convocato per il 24.