
La cerimonia all’Archiginnasio del 28 aprile 1987
Bologna, 10 settembre 2022 - "Fu una grande giornata, e l’allora principe Carlo, l’attuale re d’Inghilterra, fece un bel discorso". Non è difficile per Fabio Roversi-Monaco ricordarsi di quelle emozioni di poco più di 35 anni fa, il 28 aprile del 1987. Lui era rettore, per un’Alma Mater in grandissimo spolvero che aveva aperto le celebrazioni per il suo nono centenario di vita e che volle conferire al futuro sovrano un laurea honoris causa .
Il professore e avvocato, in carica per 15 anni (1985-2000), rivede con curiosità i documenti e gli appunti di quella giornata, che acquistano un valore triplo visto che Carlo III sarà incoronato dopo i funerali solenni della regina Elisabetta II, scomparsa due giorni fa a 96 anni, lei icona senza tempo. "Non ho mai conosciuto personalmente la regina Elisabetta, ma Carlo sì, e quell’occasione fu tutta particolare", rammenta Roversi-Monaco. Gli archivi dell’Università di Bologna incastonano la cerimonia nell’ambito del convegno storico ‘I Britannici e la lotta di liberazione in Italia (1943-1945): 1°. Special Force nella Resistenza italiana’, un’occasione prestigiosa, visti gli invitati, per avere in città la presenza anche di ‘Sua Altezza Reale’. "La facoltà di Lettere e Filosofia – si legge nella motivazione contenuta nel verbale del consiglio di facoltà che accolse la proposta di attribuire la laurea ad honorem al Principe – intende così onorare nella persona di S.A.R. il Principe Carlo d’Inghilterra, il rappresentante ben autorevole, quale Cancelliere onorario dell’antico e prestigioso ateneo di Oxford, che si annovera fra gli artefici e protagonisti delle fondazioni europee della cultura universitaria".
Professor Roversi-Monaco, come nacque l’idea?
"L’idea in primis fu di Luciano Bergonzini, memoria storica della Resistenza e ordinario di Statistica a Bologna. Furono convocate a Bologna queste personalità britanniche che avevano partecipato nella Seconda Guerra Mondiale come combattenti, che avevano addirittura respinto i tedeschi combattendo al di qua della Linea Gotica".
Un’impresa coraggiosa.
"Esattamente, persone che si erano distinte sul suolo italiano, una élite con grandi competenze, molti di loro erano ormai baronetti, insigniti nel loro Paese. Li contattammo, mi telefonarono e poi Bergonzini ebbe l’idea di coinvolgere anche Carlo, che venne per Oxford, del resto i rapporti tra noi e Oxford erano ottimi".
Tra l’altro fu la prima laurea ad honorem data a Bologna dopo tanto tempo, giusto?
"Sì, non se ne davano più, le reintrodussi io e quella fu forse la terza che diedi dal mio insediamento. Ne ho date in totale più di un’ottantina, ricordo con piacere i premi Nobel e personalità importanti come Alexander Dubcek".
Si ricorda il discorso del Principe a Bologna?
"Fu un bel discorso, la cerimonia si tenne all’Archiginnasio. Lui era molto giovane, raccontò le loro vicende e sottolineò il sacrosanto dovere delle università di rapportarsi al meglio con il loro territorio, anche con il tessuto economico. Fu una bella esperienza, con una soddisfazione reciproca, abbiamo fatto le cose in grande".
Carlo sarà all’altezza di sua madre Elisabetta?
"Ho fiducia, è una persona solida e competente".