Bologna, 17 dicembre 2024 – Se avesse potuto, visto il suo coraggio e la passione per lo studio e la ricerca, possiamo ben pensare che non avrebbe esitato a partire. Laura Bassi, nata a Bologna nel 1711, oltre ad essere stata addottorata in Filosofia, fu anche professoressa di Fisica sperimentale, diventando la prima docente universitaria del mondo: un esempio di presenza femminile unico nell’universo accademico del suo tempo. Ed ora sotto l’egida del suo nome, la nave rompighiaccio salpata ieri dal porto di Littleton in Nuova Zelanda navigherà per tre mesi nel Mare di Ross, portando avanti due campagne di ricerca, nell’ambito di 6 progetti del Pnra.
La Laura Bassi, unica nave rompighiaccio italiana per la ricerca oceanografica, acquistata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – Ogs nel 2019, con i suoi 80 metri di lunghezza, 17 di larghezza e oltre 4mila tonnellate di stazza sta facendo rotta verso l’Antartide. A bordo 27 unità di personale tecnico e scientifico, tra i quali Andrea Gallerani e Francesca Battaglia, del Cnr di Bologna, Emanuela Frapiccini e Federico Spagnoli, del Cnr di Ancona, e 23 membri dell’equipaggio.
È così iniziata la missione prevista per la 40^ spedizione italiana in Antartide, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (Mur) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – Ogs per la gestione tecnica e scientifica della rompighiaccio. La nave è partita dall’Italia a metà ottobre e dopo circa 60 giorni di navigazione ha raggiunto la Nuova Zelanda, passando attraverso il Canale di Panama. La rompighiaccio Laura Bassi navigherà complessivamente 3 mesi nelle acque antartiche, per portare avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di sei progetti finanziati dal Pnra, oltre ad attività in collaborazione con l’Istituto idrografico della Marina Militare e di supporto e logistica alla Base italiana in Antartide ‘Mario Zucchelli’.
In particolare la missione sarà articolata in due diverse campagne di ricerca dedicate a programmi scientifici afferenti a numerose discipline. L’obiettivo principale del progetto è quello di indagare le interazioni passate e presenti tra ghiaccio, oceano e sedimenti nell’area dell’Hillary Canyon nel Mar di Ross orientale per far luce sulla sensibilità della calotta glaciale Antartica ai cambiamenti climatici previsti per i prossimi secoli attraverso un’indagine geofisica, geologica e oceanografica integrata. In questo contesto verrà effettuata un’analisi dei rilievi sottomarini del Mar di Ross, la cui struttura è in parte sconosciuta. Il rientro in Italia è atteso nella seconda metà di aprile 2025.