PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

‘Robot’, luci sulla musica del futuro. Tutte le anticipazioni del festival

Tante sorprese per la quindicesima edizione: eventi nelle chiese di San Barbaziano e di Santa Maria dei Servi

Tante sorprese per la quindicesima edizione: eventi nelle chiese di San Barbaziano e di Santa Maria dei Servi

Tante sorprese per la quindicesima edizione: eventi nelle chiese di San Barbaziano e di Santa Maria dei Servi

Mondi lontani che la cultura digitale rende sempre più vicini, famigliari, tecnologie che svelano il loro aspetto umano, affascinante, come se i linguaggi elettronici fossero una ‘semplice’ evoluzione delle capacità umane di comunicazione. Non una alternativa, ma un passaggio di un processo di trasformazione. Questo è il racconto del festival ROBOT, che, per la quindicesima volta, va in scena a Bologna dal 10 al 13 ottobre (prologo il 27 settembre), portando in città un vivacissimo catalogo dal vivo, del futuro della musica, ma raccontato oggi. Una rassegna utile per immergersi nello stato delle cose della relazione tra suono e sperimentazione, a volte pura, a volte fortemente intrecciata con il tessuto sociale.

Come con l’artista rivelazione dello scorso anno, premio Tenco nel 2023, Daniela Pes, che mette in connessione l’arcaica drammaticità della sua terra, la Sardegna, con le suggestioni che arrivano dalla pista da ballo. Un festival che è, anche nel 2024, un’occasione di scoperta di talenti che arrivano da ogni parte del pianeta, frutto di una attenta selezione, che si svolge nel corso dell’anno, da parte del direttore artistico Marco Ligurgo.

Nomi spesso poco noti al grande pubblico, ma che riservano come sempre, grandi emozioni all’ascolto e che dimostrano come il panorama della nuova musica sia sempre più planetario, con una geografia che ci invita a esplorare territori spesso lontani dai luoghi consueti delle cosiddette ‘culture giovanili’. Come, per fare qualche esempio, la violoncellista e sperimentatrice della voce come ‘strumento originale, la guatemalteca Mabe Fratti che porta a Bologna l’anteprima del suo nuovo album e la dj italo-nigeriana Evissimax, che mescola suggestioni tribali con ritmi sofisticati della techno e della house americana degli anni ‘80. Di grande originalità anche il lavoro dell’artista napoletana Nziria, che proprio a ROBOT debuttò qualche anno fa, che presenterà un lavoro commissionato dalla rassegna, basato su quello che lei stessa definisce hard neomelodic, echi del neo melodico della sua città che si sposano con partiture intransigenti, durissime.

Particolare attenzione, come è nello spirito della manifestazione, per i luoghi che ospitano i tanti appuntamenti. Oltre alla grande area con il suo panorama da archeologia industriale di DumBO, sono tanti gli spazi, molti inusuali, che compongono la mappa del cartellone. Ad iniziare dalla meravigliosa chiesa di San Barbaziano finalmente restituita alla comunità, sino all’Oratorio di San Filippo Neri, Palazzo Re Enzo e, per la prima volta, la splendida basilica di Santa Maria dei Servi in Strada Maggiore, che conserva al suo interno un organo al quale si esibirà la compositrice Kati Malone, per eseguire i brani contenuti nel suo nuovo lavoro. Tante, naturalmente, le personalità espressione della dance elettronica, come Richie Hawtin e Modeselektor. Presente anche lo spazio ROBOT Kids, con i laboratori formativi di avvicinamento al digitale per i bambini. Il programma, in continua evoluzione, è su www.robotfestival.it.