REDAZIONE BOLOGNA

Robot in sala operatoria. Eseguiti 4.000 interventi

Il professore Brunocilla (Urologia del Sant’Orsola): "E possiamo migliorare". Gli effetti benefici: "La mininvasività comporta meno dolore post operatorio".

Robot in sala operatoria. Eseguiti 4.000 interventi

L’Unità Operativa di Urologia del policlinico Sant’Orsola, diretta dal professore Eugenio Brunocilla, ha segnato un momento importante nella storia clinica e accademica della sanità bolognese, raggiungendo il traguardo delle 4.000 procedure chirurgiche robot-assistite. Le procedure mininvasive sono state adottate nelle operazioni

su prostata, vescica, malformazioni delle vie urinarie e utero.

"Mininvasività significa minor dolore post operatorio, minor perdite di sangue, minori complicanze nel post operatorio e minor degenza – ha affermato Brunocilla –. Questo successo non è soltanto indice di quantità, ma riflette la qualità, la competenza e l’impegno costante di un team di specialisti che ha dedicato anni di ricerca e pratica al servizio dei pazienti".

Dopo la formazione in Belgio, l’equipe ospedaliera, ha esteso l’evoluzione tecnologica, rendendosi pioniere in molte delle sue applicazioni, come l’uso della realtà aumentata e l’ utilizzo di modelli tridimensionali.

"La chirurgia robotica può intimorire, ma permette ai chirurghi di avere una visione dettagliata e una comprensione profonda dell’anatomia del paziente, garantendo interventi più accurati e riducendo i margini di errore" sostiene il medico.

Recentemente, grazie al direttore generale del policlinico, la dottoressa Chiara Gibertoni, è stato ampliato il parco ’tecnologico’ mediante l’acquisizione di un nuovo sistema robotico, dimostrando così l’impegno dell’IRCCS verso questa innovazione. Questa nuova acquisizione, oltre a fornire un contributo per la ricerca, contribuirà alla riduzione delle liste di attesa, nei pazienti che necessitano di una chirurgia robotica.

Rebecca Di Gregorio