di Amalia Apicella
Per tutta la vita Martin Adler ha conservato una fotografia. L’inchiostro, per via del tempo, è un po’ alterato, sbiadito. Ma l’immagine è nitida. Si riconoscono i volti di tre bambini e il suo, di quando era solo un ragazzo, nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, ma già un soldato. Il soldato Adler. Li aveva incontrati per caso quei tre bambini, li salvò, entrando con il mitra nella loro casa di Monterenzio. Aveva visto una cesta muoversi e poi, scorgendo i piccoli, aveva abbassato le armi. Quella foto gliela fece un suo compagno americano. E due anni fa, nell’agosto 2021, grazie all’istantanea, era riuscito a ritrovarli. Mafalda, Bruno e Giuliana Naldi – questi i nomi dei bambini – vivevano a Castel San Pietro. La figlia di Martin, Rachelle Shelley Adler Donley, aveva postato l’immagine sui social e il giornalista e scrittore Matteo Incerti (scomparso ad agosto), unendo i fili, aveva fatto sì che la fiaba diventasse realtà organizzando il ’viaggio di pace’ dell’ex soldato, dalla Florida alla Linea Gotica. Una storia che aveva fatto il giro del mondo, ripresa anche dal New York Times e alla quale Incerti aveva dedicato il libro ’I bambini del soldato Martin’.
Novantanovenne, Adler è scomparso mercoledì (lo ha fatto sapere la figlia Rachelle sui social), qualche mese dopo due dei fratelli: Giuliana e Bruno, entrambi ultraottantenni. La figlia Rachelle, commossa, ricorda l’atterraggio in Italia, al Marconi lo attendevano, giornali e televisioni accalcati all’uscita.
"Per mio padre – ricorda – è stata una giornata fantastica. Ritrovare i fratelli è stato il più bel regalo della sua vita". "Quando parlava di Adler, Bruno ricordava le caramelle, la cioccolata che aveva regalato loro – dice Vanna Rosa, moglie di Bruno Naldi –. È stata davvero una fiaba. Una fiaba che alla fine ha preso vita, si è realizzata appena in tempo, prima che Giuliana, Bruno e ora Martin ci lasciassero". Anche Ivan Mantovani, sindaco di Monterenzio, – in un momento emergenziale per il territorio –, "esprime il proprio cordoglio, la propria vicinanza e la propria partecipazione a chi a rischio della propria vita non ha ceduto alle atrocità della guerra mettendo in salvo tre bambini". E conclude con l’ultimo saluto al veterano, che era cittadino onorario di Monterenzio: "Soldato Martin Adler, resteremo eternamente ai suoi ordini!".