REDAZIONE BOLOGNA

Ritrovata bolla di Pio IX Salvata dalle macerie i Monuments men la riaffidano a Loiano

Il documento papale sanciva la nascita della comunità di Scascoli. Nel 1944 fu recuperato da un soldato tra i resti della chiesa bombardata. Gli eredi del militare hanno fatto partire le ricerche per la sua riconsegna.

Ritrovata bolla di Pio IX Salvata dalle macerie i Monuments men la riaffidano a Loiano

di Stefano Marchetti

BOLOGNA

La pergamena spuntava fra le macerie. Le bombe avevano devastato la chiesa di Santo Stefano del piccolo borgo di Scascoli, presso Loiano sull’Appennino bolognese, a un soffio dalla Linea Gotica, eppure quel documento era rimasto incredibilmente intatto: aveva ancora il sigillo e il cordino. "What’s this?, Che cos’è questo?", deve essersi chiesto Wolfgang Lehmann, giovane ufficiale aggregato all’88ª Divisione di Fanteria della Quinta Armata Usa, quando un giorno dell’ottobre 1944 recuperò tra le rovine quel foglio particolare.

Decise così di portarlo con sè in America, come un souvenir di guerra. Non sapeva che quella non era una semplice pergamena ma una storia, anzi ‘la’ storia di Scascoli. Era la solenne bolla pontificia con cui Papa Pio IX nel 1862 aveva conferito a don Angelo Gamberini l’incarico di formare una comunità cattolica intorno alla chiesa di Santo Stefano.

Dal 1944 quel documento è rimasto dall’altra parte del mondo. Un po’ scolorito ma ancora leggibile, ora sta per tornare in Italia. Pochi giorni fa a New York la Monuments Men and Women Foundation lo ha affidato alle autorità italiane che, tramite canali diplomatici, lo riporteranno nel nostro Paese: "Per noi è una speciale emozione poter riconsegnare questa importante testimonianza storica", confida Anna Bottinelli, ricercatrice fiorentina che presiede la fondazione (con sede a Dallas in Texas) creata nel 2007 dallo storico Robert Edsel. ‘Monuments men’ erano i militari alleati che, durante la seconda guerra mondiale, riuscirono a salvare tanti capolavori dell’arte: George Clooney ne ha raccontato le imprese in un film di successo. "La nostra fondazione vuole soprattutto sensibilizzare sull’importanza di preservare il patrimonio culturale – spiega la presidente –. Lavoriamo con i veterani e le loro famiglie per identificare oggetti che possano essere restituiti ai legittimi proprietari".

Nel 1944 Wolfgang Lehmann era uno dei ‘Ritchie Boys’, gruppo di intelligence formato da giovani addestrati a Camp Ritchie. Quando si congedò dall’esercito, iniziò una brillante carriera diplomatica: come viceambasciatore a Saigon ha gestito l’evacuazione degli americani dal Vietnam, poi è stato console generale a Francoforte. Lui e la moglie sono sepolti al cimitero di Arlington. Un anno fa il nipote Walter Lehmann, avvocato a St Paul in Minnesota, ha ritrovato il documento italiano fra le carte dello zio e si è messo in contatto con la fondazione Monuments Men. Si è avviata quindi una ricerca storica che ha coinvolto Eric Lee e il team del Kimbell Art Museum, il tenente Sebastiano Antoci del comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, e il cerchio si è chiuso.

Nei giorni scorsi, all’Istituto italiano di Cultura di New York, la bolla è stata affidata al console generale Fabrizio Di Michele. "Sappiamo che il documento, di cui esiste una copia autenticata all’Archivio arcivescovile di Bologna, verrà attribuito alla parrocchia di Loiano", aggiunge Anna Bottinelli. Quella di Scascoli, nella valle del Savena – raccontano tanti fedeli – è "terra santa e benedetta". Nel 1934 alcuni bimbi dissero di aver visto apparire una bella Signora vestita di bianco: ancora oggi all’Eremo della Madonna del Bosco, il Casetto, la devozione è viva e profonda. E anche nel ritorno ‘a casa’ della preziosa pergamena di Pio IX ci piace sentire il profumo del miracolo.

"In questi anni – prosegue la presidente della Monuments Men and Women Foundation – abbiamo seguito diverse restituzioni in vari Paesi: alla Biblioteca Universitaria di Napoli, per esempio, sono tornati volumi antichi che erano stati sottratti a Minturno. Ogni volta avvertiamo un sentimento di gratitudine e di amicizia".

"Mio zio sarebbe felice di sapere che un documento che aveva salvato dalla distruzione sta per tornare nel luogo in cui lo trovò – ha commentato Walter Lehmann –. E sono sicuro che incoraggerebbe altri veterani e loro familiari a fare lo stesso".