REDAZIONE BOLOGNA

Risonanza alla testa, attesa infinita: "Ho una malattia oncologica, ma aspetto l’esame da un mese"

Gaetano Tripisciano, 46 anni, impiegato, ha una prima prescrizione medica datata 17 settembre "Al Cup continuano a dirmi che non c’è posto, ma l’accertamento doveva essere fatto entro sette giorni".

Gaetano Tripisciano attende da un mese di effettuare l’esame definito urgente

Gaetano Tripisciano attende da un mese di effettuare l’esame definito urgente

Una risonanza magnetica alla testa prescritta con termini piuttosto urgenti (entro sette giorni) eppure, pur essendo un malato oncologico, è in attesa da un mese.

Gaetano Tripisciano, 46 anni, impiegato, ha tre prescrizioni effettuate dal medico, la prima è datata 17 settembre, l’ultima 3 ottobre, ma sta ancora aspettando di fare l’esame, come lui stesso racconta. "Ho iniziato ad avere problemi particolari alla vista: la sensazione è quella di avere aghi con punture molto forti, dolori improvvisi che duravano pochi secondi che mi hanno preoccupato. Quindi il mio medico di famiglia – chiarisce – mi ha prescritto una visita neurologica urgente e lo specialista che mi ha visitato mi ha detto di fare con urgenza una risonanza magnetica angio con contrasto alla testa. Ha fatto lui la prescrizione e il mio medico la richiesta". L’uomo racconta di avere provato attraverso il fascicolo sanitario a prenotare "ma non me l’ha fatta fare, quindi mi sono recato al Cup e mi hanno detto che non c’era posto. È stata attivata la presa in carico quindi entro dieci giorni avrebbero dovuto chiamarmi. Ho aspettato ma non è successo nulla, quindi ho rifatto le richieste altre due volte e ogni volta è stata effettuata la presa in carico, con tanto di codici. Ho atteso dieci giorni ogni volta, ma sono ancora qui – afferma–. Dal Cup, gentilmente, mi è stato fornito un numero per fare un sollecito, e l’operatrice mi ha riferito che la presa in carico c’è".

"Mi sembra di avere capito che questo esame lo effettua solo il Sant’Orsola, se ho compreso bene – continua –. E io non ho le risorse per farlo privatamente: sono un malato oncologico e posso solo lavorare part-time, vivo negli alloggi popolari e sono padre di una bimba. Comunque ho fatto questa segnalazione all’Azienda Usl. E sono qui in attesa".

L’uomo ha comunque cercato di capire se esista una via di uscita a questa attesa: "Mi sono informato e mi è stato detto che la legge prevede che se non c’è posto nel pubblico si possa andare in modo privato poi il costo lo sostiene l’Ausl, sono loro che devono garantire la prestazione nei tempi definitivi dalle normative – riflette –. Io purtroppo non so più cosa fare, d’altra parte non sono io che ho deciso di fare questo esame: ci sono problemi seri che vanno investigati e lo dicono gli specialisti. Voglio capire perché voglio cercare di stare al meglio possibile per la mia bambina, che è la mia gioia".

Monica Raschi