Pretendevano 200 euro per la restituzione del telefono cellulare che avevano ‘trovato’ a terra su un marciapiede di via Isonzo, a Casalecchio, i due rumeni arrestati in flagranza di reato dai carabinieri della stazione di Casalecchio ai quali la vittima dell’estorsione, una settantenne residente nel quartiere Garibaldi, si era rivolta per segnalare l’accaduto. La donna, dopo essersi recata a casa della figlia, al rientro si era accorta di avere perso il cellulare.
Convinta di averlo smarrito ha chiamato, dal telefono fisso, il proprio numero di apparecchio mobile. Alla chiamata ha risposto un uomo, che ha spiegato di avere trovato il suo cellulare per caso, di averlo preso in custodia dichiarandosi pronto a restituirlo in cambio di una ricompensa e di un rimborso spese per la benzina che avrebbe consumato per tornare a Casalecchio. Complessivamente 200 euro, che erano scesi a cento dopo la trattativa intavolata dalla proprietaria. La quale, pur di riavere indietro il telefono in questione, ha acconsentito alla richiesta dell’uomo, per poi concordare un appuntamento per la restituzione a fronte del relativo compenso pattuito. Prima di andare sul luogo stabilito ha però pensato bene di raccontare ai carabinieri quello che le stava succedendo.
I militari hanno ascoltato la segnalazione, si sono preparati e in poche decine di minuti erano pronti per intervenire. Così quando la vittima designata era arrivata sul luogo dell’appuntamento, a poca distanza c’erano già anche i carabinieri in abiti civili. Appostati, pronti ad intervenire, hanno notato due soggetti a bordo di un’autovettura avvicinarsi alla donna, alla quale hanno consegnato il cellulare in cambio del denaro in contanti. Una volta avvenuto lo scambio, i carabinieri sono intervenuti. Hanno bloccato, identificato e arrestato i due soggetti. Si tratta di un 26enne di origine rumena pregiudicato, e un 25 anch’esso rumeno, incensurato, entrambi accusati del reato di estorsione e, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, arrestati e tradotti alla Casa Circondariale Rocco D’amato di Bologna in attesa dell’udienza per la convalida dell’arresto, al termine della quale il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e disposto la liberazione dei presunti responsabili.
g. m.