Un bonus da un euro in più per ogni consegna effettuata dalle 19 in poi al sabato e alla domenica in novembre. E’ l’incentivo inventato da Just eat per i suoi riders e che a Bologna è già sfociato in una convocazione dei ciclofattorini a cui la Filt-Cgil ha voluto spiegare come e perché non ci sia quasi niente di buono nella novità. Just eat ha adottato per i suoi riders un contratto nazionale, il merci-logistica, e quindi i ciclofattorini hanno veri e propri turni per le consegne a cui corrispondono quote di stipendio, nella logica del lavoro subordinato. L’extra di un euro però riapre la porta all’idea del cottimo. "E’ un messaggio fuorviante a voler essere buoni – dice Carlo Parente, della Filt di Bologna – è come dire ‘vai più veloce e più guadagni; più consegne riesco a farti fare e più ci guadagni". Ma il timore è che questo incentivi a ‘correre’, con l’assillo, magari contromano, rischiando di più.
"Just eat, – continua – con cui abbiamo un modello di relazioni industriali, procede unilateralmente, senza informarci né coinvolgerci e lo fa mentre stiamo ancora discutendo del riconoscimento economico per il rimborso chilometrico". Insiste poi Parente: "Non siamo contrari a un riconoscimento economico e appunto siamo parlando del rimborso chilometrico, ma l’azienda non può agire unilateralmente". La novità per i ciclofattorini di Just eat (solo a Bologna sono circa 500) è apparsa all’inizio dello scorso weekend con un messaggino sui cellulari che la Cgil ha svelato sui social. L’euro in più, contesta poi la Filt a vari livelli, "insegue un modello di retribuzione proporzionato alla quantità di consegne che mette in discussione gli standard di sicurezza garantiti dal rapporto di lavoro subordinato e riconosciuto dagli accordi sindacali. Questo atteggiamento aziendale ci riporta indietro nel tempo".