ZOE PEDERZINI
Cronaca

Ricostruzione lampo e sensori anti-gas

Gli interventi allo stabilimento di F-Ingegneria srl. Il fondatore: "Difficile reperire i materiali a Natale"

Gianfranco. Flotta, fondatore dell’azienda F-Ingegneria srl di Calderara che ha effettuato i lavori alla Toyota

Gianfranco. Flotta, fondatore dell’azienda F-Ingegneria srl di Calderara che ha effettuato i lavori alla Toyota

Un lavoro senza sosta, 24 ore al giorno, un pool di esperti, ben 76 aziende e 416 lavoratori. Questo il maxi cantiere, messo in atto da F-Ingegneria srl, per ricostruire la fabbrica Toyota Handling di Borgo Panigale dopo la devastante esplosione dell’ottobre scorso, costata la vita a Lorenzo Cubello e Fabio Tosi. La nota società di ingegneria, nata nel 2020 e specializzata nella progettazione e direzione lavori di opere civili e industriali, con sede a Bargellino, Calderara, ha riportato in vita la fabbrica in tempi record. A parlare dei lavori è l’ingegnere Gianfranco Flotta, fondatore dell’azienda.

"Non è la prima volta che interveniamo in aziende dove si sono verificati crolli o esplosioni e non è la prima volta che lavoriamo con Toyota – spiega l’ingegnere –. Non appena abbiamo saputo di quanto avvenuto, ci siamo resi disponibili. Abbiamo aspettato che la Procura dissequestrasse lo stabile, poi siamo partiti subito. Ogni mattina facevamo una riunione per decidere come procedere. È stato un lavoro imponente, tanto quanto la squadra di lavoro che abbiamo formato, che ci tengo a ringraziare per la collaborazione. Abbiamo lavorato notte e giorno per rendere possibile la riapertura dello stabilimento in tempi record, sempre collaborando con l’azienda, molto disponibile, e con i vigili del fuoco e con i tecnici dell’Ausl, che hanno fatto vari sopralluoghi, dall’inizio alla fine del cantiere".

Flotta prosegue: "Si tratta di una struttura di 47mila metri quadri con più blocchi. Noi siamo intervenuti, in vario grado, su sette di questi, con strumenti tecnologici di alto livello. In primo luogo abbiamo utilizzato alcuni geo-radar che ci hanno permesso di avere una ‘radiografia’ completa degli stabili in cui stavamo lavorando, per vagliarne la solidità o fragilità, quindi anche la pericolosità delle aree in cui stavamo intervenendo. In cantieri come questo a rendere difficile il lavoro è spesso la condizione in cui si trova l’edificio dopo una deflagrazione e il conseguente crollo, oltre che, in questo caso, il periodo dell’anno in cui lo abbiamo svolto. Durante le festività reperire materiali e attrezzature non sempre è facile. Molte cose le abbiamo fatte arrivare dall’estero".

C’era, poi, il tema di come aumentare il livello di sicurezza dello stabilimento dopo averlo ricostruito: "Mi preme dire che la Toyota è sempre stata un’azienda sicura e sensibile alla sicurezza dei propri lavoratori. Era già dotata di sistemi moderni. L’incidente, purtroppo, è imprevedibile. Abbiamo usato tecnologie estremamente sofisticate per rendere l’azienda ancora più sicura e come prima cosa abbiamo installato avanzati sensori in grado di rilevare anche la minima presenza di qualsiasi tipo di gas nell’atmosfera".

Zoe Pederzini