Riciclaggio e mafie sotto le Torri: "Il cibo è un business per i clan"

Dopo il caso di Omar Mohamed. Gaigher (Pd): "Non bisogna avere paura di parlare delle attività criminali". Ma Caracciolo (FdI) attacca: "I passaggi di gestione avvengono senza presentare i documenti in Comune".

Riciclaggio e mafie sotto le Torri: "Il cibo è un business per i clan"

Uno scatto dal profilo Instagram di Omar Mohamed, indagato per riciclaggio e altri reati che coinvolgono alcuni locali cittadini

Un appello dai banchi del Consiglio comunale. A lanciarlo, dopo l’inchiesta su Omar Mohamed, è Maurizio Gaigher (Pd), presidente della Commissione Legalità del Comune. "Gli arresti per riciclaggio di proventi mafiosi non credo rimarranno gli unici in città – spiega Gaigher –. Il business del cibo è una porta spalancata per gli appetiti criminali e per questo dobbiamo svegliarci". Poi, si rivolge alla cittadinanza: "Voglio fare un appello a tutti i bolognesi: teniamo gli occhi aperti – avverte –. Non dobbiamo avere paura di parlare di mafia e di ammettere che siamo in un territorio di ricicli proventi di attività criminali. Se vogliamo resistere, dobbiamo fare lo sforzo di chiederci dove andiamo a mangiare o per chi lavoriamo". E in più "serve uno sforzo collettivo per conoscere e riconoscere le mafie – insiste Gaigher– e serve appoggio alle associazioni antimafia come Libera (che già da tempo aveva svolto la video inchiesta ’La Febbre del cibo’). Una consapevolezza maggiore, appoggiata anche dal consigliere Pd Claudio Mazzanti che sostiene il lavoro della Guardia di Finanza.

A puntare il dito sulla giunta, Felice Caracciolo, consigliere comunale FdI, che accusa i controlli sul commercio: "Con Aemilia non è finito niente – tuona –. Ci saranno altre inchieste". Sotto le Torri i clan hanno stretto "un patto di convivenza" a cui bisogna rispondere con "un’alleanza in nome della legalità. Il Comune può fare molto". Il rimando è ai passaggi di gestione e di titolarità degli esercizi che "vengono effettuati da un soggetto a un altro senza che la documentazione venga presentata in Comune. In questa maniera il denaro si ricicla facilmente". Non tarda la risposta di Gaigher:"I subentri sono sempre segnalati a Camera di Commercio e Guardia di Finanza".